Giovane paesaggio, Grechi e Dandini de Sylva in mostra alla Nube di Oort

Roma

Lunghissima la storia che unisce e separa la pittura e la fotografia. Due discipline che nel corso del tempo si sono fatte la guerra e poi hanno fatto pace solo per riprendere in mano le armi. E se con la caduta di ogni tipo di nobiltà di una tecnica rispetto a un’altra ora sembrano convivere pacificamente nello stesso mondo artistico, è pur sempre vero che si litigano lo stesso soggetto, se vogliamo chiamarlo così, il reale.

La Galleria La Nube di Oort apre la programmazione con una doppia personale che mette insieme un pittore e un fotografo nella stessa stanza. Curata da Isabella Vitale l’esposizione dal 26 gennaio al 16 febbraio presenta i lavori di Luca Grechi e di Alessandro Dandini de Sylva. Si intitola Giovane paesaggio, la veduta, interiore ed esteriore, un genere che unisce entrambi gli autori, che li trova complici, a volte anche esplicitamente, da un punto di vista estetico. Una ricerca comune scoperta casualmente condividendo lo stesso spazio post industriale dell’ex lanificio Luciani da entrambi utilizzato come atelier. ”Tramite due tecniche diverse – scrive infatti la curatrice –  essi mettono in atto un processo di decostruzione e ricostruzione di una figuratività prima occultata e poi risvelata attraverso il paesaggio, qui inteso sia da un punto di vista emotivo, sia esecutivo”.