Enrico Castellani è morto. Se ne va un grande maestro dell’arte contemporanea

Milano

Enrico Castellani è morto, all’età di 87 anni, dopo aver vissuto una vita intensa e ricca di significato. Una vita che lascia una traccia indelebile nella storia dell’arte contemporanea. Nato a Castelmassa (Rovigo) nel 1930, si è formato in Belgio, ma è a Milano che ha iniziato e sviluppato la sua carriera artistica. Insieme all’amico Piero Manzoni fonda nel 1959 la rivista Azimuth, su cui si ipotizza il nuovo inizio. Uno strappo con l’arte precedente, un’indagine rinnovata e più sensibile al progresso sociale. Tale azzeramento viene sintetizzato da Castellani nelle celebri tele monocrome ed estroflesse, creando, con l’aiuto di vari supporti, un’alternanza di effetti luminosi.

Una poetica dirompente, che ha influenzato  e coinvolto molti artisti internazionali, tanto che nel 1966 Donald Judd definì Castellani il ”padre del minimalismo”. Il tempo, il ritmo e lo spazio sono stati temi ricorrenti nella sua dialettica, che ha attraversato tutta la sua compatta produzione artistica.

A Castellani sono state dedicate mostre in tutto il mondo, dalla Biennale di Venezia del 1964, alla collettiva The Responsive Eye al MoMA di New York, fino alla grande mostra Identité Italien. L’art en Italie depuis 1959, organizzata al Centre Pompidou di Parigi a cura di Germano Celant.

 

 

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