Betty Woodman

È arrivata Betty Woodman a Roma e non poteva scegliere una location più adeguata alle sue opere. La galleria Lorcan O’Neill, dove i lavori dell’artista americana sono in mostra fino al 18 novembre, si trova infatti nel piccolo Vicolo dei Catinari, a due passi da Campo de’ Fiori e da quel trambusto creato dal mix di turisti, commercianti, artisti di strada, ambulanti, macchine, motorini e chi più ne ha più ne metta. Allo stesso modo, tra le algide pareti bianche della galleria, nel silenzio quasi surreale al suo interno, i colori, le forme, i materiali dei lavori della Woodman si dimenano e scalpitano, le immagini non riescono a rimanere immobili ma rotolano al di fuori, si estendono e si deformano quasi a voler prendere il visitatore per mano e accompagnarlo in un viaggio speciale. È la grande opera in tela Outside and In che campeggia nella sala più grande, a dettare le regole generali dell’esposizione: i frammenti colorati che fuoriescono dal quadro e volteggiano sulla parete obbligano chiunque li osservi a liberare la fantasia, a lasciarsi trasportare dai colori, uscire dai confini, seguire le linee, le curve, gli angoli e perdersi nell’immaginazione.

In entrambi gli spazi della galleria, le prospettive si deformano e gli oggetti ritratti, chiassosi, irriverenti, diventano tridimensionali, i tavoli escono ad invitare lo spettatore a sedersi e osservare da vicino la scena. I vasi, elementi caratteristici dell’arte di Betty Woodman, hanno tratti palesemente antropomorfi, risaltano da veri protagonisti e catturano tutta l’attenzione: si trasformano in esseri umani, fantasmi, riempiono stanze e paesaggi e anche nelle nature morte trasmettono vita e movimento. Nella sala più piccola troviamo il trittico A man, A Woman, A Window in cui sembra quasi di percepire le chiacchiere tra i soggetti: sarà una dichiarazione d’amore? O un bisticcio tra amanti? In entrambi i casi non si fa fatica a sentire le parole, individuare le movenze e la probabile complicità tra i due interlocutori.

I capolavori esposti sono produzioni recenti dell’artista, una decina di proposte prodotte tra il 2012 e il 2017. Conosciuta per le sue capacità di abile ceramista, in questa occasione la Woodman dimostra anche di saper mescolare sapientemente materiali diversi quali la ceramica, appunto, ma anche il legno, la tela o la carta. I colori utilizzati sono piuttosto decisi, i tratti larghi e marcati, poche sfumature ma molte geometrie che contemporaneamente guidano lo sguardo e gli fanno interpretare scenari astratti.
Tornati in strada, anche il centro della città, disordinato e concitato, sembrerà più comprensibile. 

Galleria Lorcan O’Neill, fino al 18 Novembre 2017, info: www.lorcanoneill.com

Articoli correlati