Cosa nasconde Il Bacio di Auguste Rodin?

Parigi

Il bacio/ The Kiss di Auguste Rodin è nota come una delle immagini più famose d’amore nella storia dell’arte, ma in realtà dietro a questa scultura si nasconde una storia struggente. L’artista ha infatti immortalato Paolo e Francesca, gli amanti per eccellenza, citati nel canto V dell’Inferno di Dante. Li ricordate? I possessori di quel ”libro galeotto” sulla storia d’amore di Lancillotto e Ginevra che fece scoppiare la scintilla tra i due. Amanti clandestini, furono sorpresi dal marito di lei che li uccise. Nell’episodio infernale è solo Francesca a parlare a Dante, mentre Paolo piange al termine del racconto della donna. Le due anime volano affiancate nella bufera che trascina i corpi dei lussuriosi in eterno. Nel 1880, lo Stato commissiona ad Auguste Rodin una porta decorativa dedicata alla Divina Commedia di Dante: compaiono già nei primi progetti Il pensatore, Ugolino e Paolo e Francesca. Il primo abbozzo della coppia era una voluta sul battente sinistro della Porta, di fronte a Ugolino sul battente destro: eliminato nel 1887, è sostituito da una variante di Paolo e Francesca intensamente drammatica. Nello stesso anno Rodin espone per la prima volta a Parigi alla galleria Georges Petit, poi a Bruxelles il gruppo del Bacio, commissionato dallo Stato nel 1888 in marmo, per comparire all’Esposizione universale del 1889. Esistono altri due marmi del Bacio: uno è a Londra alla Tate Gallery, l’altro a Copenaghen alla Ny Carlsberg Glyptotek. Una copia postuma è infine a Filadelfia.

Nonostante possediamo più versioni dei due amanti, bozzetti e bronzi, il gruppo scultoreo realizzato con la tecnica michelangiolesca del ”non finito” è sicuramente il più famoso. Rodin è riuscito a donare ai corpi, nudi e avvinghiati l’uno all’altra, una potenza tale che la materia sembra prendere vita. L’occhio dell’osservatore viene rapito e guidato alla scoperta dei particolari. Mani che affondano nella carne, braccia che avvolgo i corpi e bocche che sembrano fondersi l’una con l’altra. I volti dei due sono sul punto di scomparire perché la loro individualità sembra cedere il passo a questa fusione che sembra essere nel loro destino fin dalla loro stessa creazione: nascono da uno stesso blocco di marmo. Per lo scultore il loro amore diventa senza tempo come la pietra, marmoreo, e la passione che li anima è rappresentata nel pieno della sua tensione: i due corpi si stanno per avvicinare, ma ancora il movimento non è completo. Mentre Dante dà ai due innamorati un nome, un volto riconoscibile di personaggi del suo tempo, Rodin li ha raffigurati senza volto, o meglio con il volto nascosto, e se non fosse stato per il titolo originario dell’opera nessuno li avrebbe mai riconosciuti. Anche per questo, Rodin, fa del loro caso un fatto umano, in cui ognuno di noi può riconoscersi. Nell’immaginario collettivo quei due corpi rimarranno sempre Paolo e Francesca, la coppia di amanti che ha dovuto capitolare alla forza dell’amore, e che per questa debolezza pagherà per sempre le conseguenze. Niente di più tragico e, al tempo stesso, affascinante.