Inaugura oggi la mostra di Jørgen Haugen Sørensen

Pietrasanta (LU)

Sorensen

Se nel suo Amleto Shakespeare faceva pronunciare a Marcello la frase divenuta celebre: ”Something is rotten in the state of Denmark” (C’è del marcio in Danimarca), possiamo facilmente smentire l’ormai immortale autore britannico menzionando il lavoro del primo artista danese che ha il privilegio di esporre a Pietrasanta, laddove i colleghi Fernando Botero, Igor Mitoraj, Kan Yasuda, Giuseppe Penone, Dashi Namdakov e Velasco Vitali hanno trovato in passato una suggestiva dimora per le loro opere: l’occasione è l’annuale mostra, immancabile appuntamento estivo, che invade la Chiesa di Sant’Agostino assieme all’annesso Chiostro e alla prospiciente Piazza del Duomo, quest’anno dedicata ai lavori di Jørgen Haugen Sørensen. L’esposizione, a cura di Bruno Corà e Lars Kærulf Møller e realizzata con la collaborazione della galleria Paola Raffo Arte Contemporanea, inaugura oggi 17 giugno alle ore 18.30 e sarà visibile fino al 6 agosto prossimo: il titolo La Folla è omonimo dell’opera al centro della mostra, una scultura in bronzo donata alla città di Pietrasanta dalla New Carlsberg Foundation, che dialogherà nello spazio della piazza, vera e propria agorà culturale che s’impone sulle piccole viuzze nelle quali l’arte si affastella dappertutto, insieme con un’altra opera in bronzo, The Shadow, la cui realizzazione è stata sostenuta dalla Danish Art Foundation. Si arriva poi davanti alla chiesa, dove sarà esposta While We’re Waiting, che si estende in 180 metri di marmo grigio Versilys, mentre al suo interno saranno ospitate le iconiche opere realizzate in argilla; il giardino del Chiostro accoglierà invece alcune opere degli anni ’80, cinque sculture di granito, mentre al suo interno sarà esposto il recente corpus di lavori di A Dark Story In White, tutti realizzati in gres porcellanato bianco. Infine, negli spazi della galleria Paola Raffo Arte Contemporanea, saranno esposte le sculture policrome datate ’90s, ma il vero legame tra l’artista danese e la piccola culla estiva dell’arte italiana fu una commissione della Danish School of Media and Journalism, che condusse Sørensen proprio a Pietrasanta, nel 1971: l’evento è adesso celebrato con la sua installazione Portrait Of An Old Agreement di quegli anni, realizzata con pezzi frammentati di sculture in bronzo. Sørensen modella l’argilla, scolpisce il marmo e il bronzo o lo frantuma, dando vita e corpo alla sue inquietudini, ad un malessere esistenziale rudimentale solo in apparenza. C’è la fragilità dell’argilla, di anime ammassate in un ordine entropico, come in un dannato girone dantesco, unite nel disperato tentativo di sostenersi a vicenda; c’è la dirompente ed evocativa forza del bronzo, il marmo che perde la sua aura aulica, ma racconta il male che persiste dentro e fuori l’uomo, c’è persino il colore policromo, mero sollazzo che cinge con velata ironia un’eterna tristezza.