Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’Arte

Reggio Emilia

Non prendete appuntamenti per il prossimo autunno, se non uno con voi stessi per un’esperienza multisensoriale a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Dall’11 novembre infatti la prestigiosa sede espositiva, legata alla memoria del collezionista e musicologo Luigi Magnani, ospita un percorso ricco di fascino e curiosità alla scoperta di influenze, sovrapposizioni e punti di contatto tra le arti del ‘900 dal titolo Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’Arte. Partendo dalla pittura dell’artista russo l’itinerario attraversa i decenni più densi del secolo, per approdare alle ardite sperimentazioni del grande compositore statunitense. Non solo opere d’arte e storiche partiture in versione originale, come quella del celebre Solo for Piano, capolavoro di Cage nel campo della notazione musicale, ma un vero e proprio viaggio all’insegna della sinestesia, che a dipinti e sculture accosta video e accompagnamenti musicali mirati, per una vera e propria coinvolgente esperienza. Il punto di partenza, spiega la curatrice Martina Mazzotta, è quel fil rouge che dagli ultimi anni dell’Ottocento, “pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea”. Di fronte alla percezione di un invecchiamento delle arti visive, in questo periodo ci si affida all’immaterialità della musica per “restituire all’arte il suo compito più nobile e antico, quello di divenire sede di idee universali”. Per le arti figurative la musica diventa così un modello di spiritualità e di indipendenza da ogni referente esterno, il linguaggio da cui prendere esempio per esprimere un mondo interiore libero dai limiti della materia.

Ed è proprio sul grande pittore che si focalizza l’attenzione della prima parte della mostra, con un importante nucleo di una cinquantina di opere, tra cui spiccano gli acquerelli dipinti per lo spettacolo teatrale Violett e per i Quadri da un’Esposizione su musiche di Musorgskij, ma anche l’immaginifico universo di segni e colori che discende direttamente dalla teorizzazione dello Spirituale nell’Arte. I suoni di Schöenberg, Ciurlonis, Stravinskij accompagnano i dipinti di Marianne von Werefkin e Paul Klee per arrivare alla poliedrica figura del pittore Oskar Fischinger, ammiratore di Kandinskij, maestro di Cage e animatore del capolavoro disneyano Fantasia con la Toccata e Fuga di Bach. Il secondo dopoguerra è rappresentato invece dalle sculture musicali di Fausto Melotti, come lo stravinskijano Uccello di Fuoco, cortometraggi e dipinti di Giulio Turcato, video e musiche di Luciano Berio, in primis lo spettacolo Moduli in viola. Omaggio a Kandinskij, realizzato per la Biennale di Venezia del 1984. Ma soprattutto da una sezione dedicata alle risonanze interiori di John Cage, che la curatrice accosta alla spiritualità dell’Astrattismo. Due installazioni potentemente evocative ne restituiranno poetica e suggestioni: la Sala del Silenzio, con al centro una tela bianca di Robert Rauschenberg, e la ricostruzione di un teatro invaso dalle avvolgenti onde musicali della composizione Ocean. Messa a punto da un comitato scientifico multidisciplinare che annovera tra le proprie fila Gillo Dorfles e Michele Porzio, Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’Arte rimane aperta fino al 25 febbraio 2018. Info: www.palazzomagnani.it

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