Elena Bellantoni in veste da pittrice nella galleria Richter Fine Art

Roma

Chiude il 26 maggio la personale di Elena Bellantoni nella galleria romana aperta da pochissimo Richter Fine Art. La mostra intitolata DreamEscape e curata da Saverio Verini, mostra una serie di lavori inediti dell’artista, una produzione insolita per chi conosce le sue opere solitamente inserite nel video e nella performance. Ad accogliere il visitatore nel primo piano dello spazio sono infatti oli su tela tecnicamente e tematicamente omogenei e leggermente diversi per formato. «La pittura – dice Bellantoni nell’intervista rilasciata all’interno del catalogo della mostra – è un linguaggio che amo perché mi ha instradato sin da bambina al mondo dell’arte: sono cresciuta vedendo – prima sui libri e poi dal vero – i quadri di Monet e Cezanne, passando per Rothko». Le immagini esposte, a un primo sguardo, mostrano paesaggi bucolici accesi di colori stesi a pennellate rapide, ma a un’osservazione più attenta si scopre che le donne soggette dei lavori sono in realtà prostitute. Se per tecnica quindi, incontriamo una Bellantoni diversa, per la decisa matrice sociale che regge le opere ritroviamo l’artista conosciuta che tradisce così un forte attaccamento a queste tematiche.

Il piano meno uno della galleria invece presenta un videoThe Beauty and the Beast, nel quale una bambina si aggira solitaria fra le sale del Museo Civico di Storia Naturale di Milano mentre scorre un testo rimaneggiato tratto dalla Banalità del male di Hannah Arendt al quale è stato tolto il soggetto del discorso, il gerarca nazista Adolf Eichmann, lasciando intendere che il male non ha nessun eroe. Info: www.galleriarichter.com