Conversation Piece

Roma

Ha inaugurato il 18 maggio alle 19.00 la nuova mostra allestita nel Salone Centrale della Galleria Nazionale d’ Arte Moderna e Contemporanea, dal titolo Conversation Piece, frutto del lavoro congiunto portato avanti con la spagnola Fondazione Bancaria la Caixa. Una conversazione tra un selezionato gruppo di opere nella cornice dell’architettura classica del Salone Centrale, con lavori degli artisti Fernanda Fragateiro, Donald Judd, Agnes Martin, Juan Muñoz, Joan Hernández Pijuan, Doris Salcedo, Julião Sarmento, Thomas Schütte, Richard Serra, Jana Sterbak, Antoni Tàpies, Ignacio Uriarte, Rachel Whiteread: da una parte un’estetica dalla forte influenza minimalista, dall’altra affronta il rapporto tra scultura e architettura e infine la centrale pone l’enfasi sulla teatralità. Il titolo è un rimando diretto al libro Scene di Conversazioni di Mario Praz, del museo omonimo fino a poco tempo fa satellite della Galleria Nazionale, e poi ripreso per film Gruppo di famiglia in un interno da Luchino Visconti, il cui sottotitolo è non a caso Conversation Piece.

Prima fondazione spagnola e terza a livello mondiale, la Caixa si impegna, da quando è nata nel 1985, in attività sociali e umanitarie e ovviamente culturali ed educative su tutto il territorio spagnolo costruendo una fitta rete di scambi con le più grandi istituzioni internazionali per progetti itineranti o mostre di diversi formati, proprio come è successo con la Galleria Nazionale di Roma. In mattinata è stato presentato questo nuovo appuntamento in galleria dalla direttrice della Nazionale Cristiana Collu, Nimfa Bisbe, responsabile delle collezioni d’arte della Fondazione Bancaria e curatrice della mostra, e Ignasi Mirò direttore Area Cultura della Fondazione. Una mostra resa possibile grazie alla sensibilità e lo scambio virtuoso delle due istituzioni «oltre che il risultato del rapporto dialettico basato sullo scambio reciproco tra la direttrice e me – racconta Bisbe – lo stesso rapporto che intercorre tra i tre personaggi dell’opera di Juan Muñoz, Conversation Piece, sistemata al centro della sala e che ha dato il titolo alla mostra».

«Tutto è nato – spiega Collu – dall’interesse speciale della Spagna per De Chirico e questo ha dato modo alle nostre istituzioni di capire come potessero entrare in contatto». È stata progettata per luglio a Barcellona, infatti, la più grande retrospettiva sull’artista che ha richiesto alla Galleria Nazionale 10 dei suoi lavori; in cambio la Fondazione ha contribuito al progetto ideato dalla Galleria Nazionale con 14 opere della sua collezione. «Siamo partiti dall’opera di Juan Muñoz – continua la Collu – per affrontare un discorso che riguarda il dialogo tra le opere, una conversazione che, come si vede anche nell’opera di Muñoz è animata e questo essere animato non vuol dire rilassata dove si condivide lo stesso punto di vista ma mette in evidenza degli attriti, dei confronti che non sono solo del nostro tempo».

Fino al 17 settembre la Galleria Nazionale vi aspetta con l’obiettivo di continuare con altri appuntamenti come questo. «L’attenzione che la galleria deve avere verso l’arte contemporanea – dice la Collu – è un impegno per me verso il nostro tempo; c’è un’attitudine che ha bisogno di essere sostenuta, specialmente in questo paese, per non sentire più persone che esprimono una distanza su ciò che l’arte del nostro tempo manifesta, comprensibile perché, purtroppo i giornalisti lo sanno, la cronaca è immediatamente comprensibile ma lo sguardo sul presente richiede invece un altro tipo di sensibilità e quindi dobbiamo occuparci dell’eredità che lasceremo a chi verrà dopo di noi».

 Info: lagallerianazionale.com