Where are we now?

Romaeuropa festival 2017Con il volto illuminato dalla luce ambigua e mista che passava dal soffitto trasparente dell’Opificio Telecom e dai due fari ai lati opposti del palco, Monique Veaute, occhiali da sole tondi sul naso e camicia nera, dà il via alla presentazione della trentaduesima edizione del Romaeuropa Festival. «Questo – dice con un vago accento francese – è un momento di svolta. Il Ref per la legge italiana è diventato un festival di grande prestigio internazionale». Un riconoscimento a giochi fatti, certo, ma meglio tardi che mai.

Parte il 20 settembre e tira dritto fino ai primi di dicembre questa come le precedenti edizioni del festival. Gli artisti sono sempre molti, 340 per 60 spettacoli in 24 luoghi con 32 programmi internazionali, tutti uniti da un unico tema: Where are we now?. «Una domanda – dice il direttore artistico Fabrizio Grifasi – che abbiamo posto a tutti gli autori coinvolti invitandoli a rispondere. Bisogna essere umili nella vita, è vero, ma anche osare, e a questo pensano gli artisti». Fra le novità, la nuova sede di Digitalife, evento all’interno del festival dedicato all’arte e alla tecnologica, che solitamente ospitato al Macro Pelanda, quest’anno trova palco al Palazzo delle Esposizioni dal 7 ottobre al 7 gennaio con una mostra curata da Richard Castelli, Nomas Foundation e Fondazione Giuliani. Fra le novità anche Ref Kids, una serie di appuntamenti dedicati ai bambini che però non snaturano le caratteristiche del festival «radicato a Roma  – come dice Grifasi – ma aperto al mondo». 

Il vice sindaco di Roma Luca Bergamo dà la sua interpretazione del titolo: «Viviamo in un tempo strano che definiamo come crisi, come un periodo di passaggio per poi tornare come prima. Questa invece è la fine di 500 anni di storia che porta un cambiamento enorme. Non siamo più quelli che eravamo e dobbiamo farci i conti. Il presente e il futuro sono infatti i temi di Digitalife al Palazzo delle Esposizioni che darà un primo assaggio del percorso che a partire da gennaio vivrà con il Polo del Contemporaneo che comprenderà lo stesso Palaexpo e le due sedi del Macro».

Tutto il programma con la solita eterogeneità che lo contraddistingue è impossibile da riassumere. Quest’anno gli eventi sono stati divisi in cinque categorie diverse che nulla hanno a che fare con il medium utilizzato ma si fondano su una affinità tematica e sono: Community, Visions, Sharing, Powerful stories e Selfie. Torna il teatro indipendente riunito sotto il titolo di Anni luce curato da Maura Teofili. Fra i nomi in programma per tutto il festival incontriamo Sasha Waltz, Dada Masilo, Jan Fabre, Jeff Mills e Tony Allen, Masbedo, Alessandro Baricco, Godspeed you! Black Emperor con The Holy Body Tatoo e Ascanio Celestini.

«A Roma ottobre e novembre sono due mesi tristissimi – dice Lidia Ravera, Assessore cultura e politiche giovanili del Lazio – che per fortuna abbiamo il Romaeuropa festival e io come ogni anno non vedo l’ora di infilarmi in una sala buia e stare a guardare». Come darle torto.

Info: romaeuropa.net