Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna

Roma

Il 13 aprile alle Scuderie del Quirinale inaugura Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna, una mostra che svela i legami politici e le strategie culturali stabilite tra la corte spagnola e gli stati italiani nel corso del XVII secolo. Esposti i doni da parte dei governanti italiani, determinati a guadagnarsi il favore dei sovrani di Spagna, tra questi i dipinti più spettacolari in mostra, Lot e le figlie di Guercino e La conversione di Saulo di Guido Reni, donati a Filippo IV dal principe Ludovisi allo scopo di garantire la protezione spagnola sul minuscolo Stato di Piombino. Ma anche capolavori commissionate o acquistate da mandatari del re, come il Crocifisso del Bernini proveniente dal Monastero di San Lorenzo del Escorial, oppure opere ordinate o comprate, come nel caso della Salomè di Caravaggio, dai rappresentanti della monarchia spagnola in Italia. Nel 1819, per volere del re Ferdinando VII, venne creato il Museo Real – in seguito Museo del Prado – in cui furono raccolte opere provenienti per la maggior parte dalle Collezioni Reali. Quelle che non vennero trasferite nel museo rimasero presso le residenze a disposizione dei monarchi, i cosiddetti Reales Sitios. Nel 1865 la regina Isabella II rinunciò alla proprietà personale dei beni ereditati dai propri antenati e ne cedette la gestione allo Stato, ponendo le basi di quello che oggi è Patrimonio Nacional. È da questo fondo collezionistico, a tutt’oggi sottoposto alla tutela di Patrimonio Nacional, che i lavori presentati a Roma sono stati selezionati sulla base del loro valore artistico e storico.

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