Biennale Internazionale del Cortometraggio

Vicenza, dal 3 al 13 aprile, è la spettacolare cornice della I° Biennale Internazionale del Cortometraggio, ospiti da tutto il mondo rendono unici momenti di confronto durante eventi e iniziative che coinvolgono l’intera città veneta. La rassegna, presentata della associazione culturale IsArt sotto la direzione di Luca Dal Molin, è suddivisa in diverse sezioni come Animazione per l’infanzia, Corti sperimentali, Fiction, una sezione dedicata ai cortometraggi prodotti dai Rai Cinema e infine una dedicata ai corti della Regione Veneto. I cortometraggi si potranno vedere tutti i giorni nelle sale cinematografiche sparse per la città dal Cinema Odeon all’Anfiteatro del Museo della Guerra. Tra i lavori, per la sezione Ultravisioni, proiettato Il monellone, del regista Guido Anelli in cui, attraverso il linguaggio del cinema comico muto, vengono raccontate le vicende del “monello” Chaplin che diventato grande cerca di inserirsi nella società di fine millennio. Di seguito a tu per tu con i protagonisti: interverranno l’attore Fulvio Falzarano, il regista stesso, l’attore Gianfelice Imparato, Flavio Bonacci e l’attrice Daniela Piperno. Venerdì 7, al Teatro comunale, un incontro con l’attore Ninetto Davoli, ci porta alla scoperta dei primi cortometraggi realizzati dal regista e scrittore Pier Paolo Pasolini: La terra vista dalla luna e Che cosa sono le nuvole. Mentre il giorno successivo Manutenzione dei sogni omaggio a Federico Fellini del regia Maurizio Finotto con Ermanno Cavazzoni. Di sicuro interesse l’incontro tra il giornalista e critico cinematografico Valerio Caprara con il regista Daniele Ciprì mentre per la Sezione Italia gli ospiti intervistati dal giornalista sono l’attrice Iaia Forte e il regista Pappi Corsicato. Ogni corto ha la sua peculiarità e carica artistica con una forza comunicativa che supera le immagini per coinvolgere suoni e dialoghi come in Carnevale, presente tra i rappresentati della Spagna del regista Adria Guxens dove si affronta la delicata tematica dello scontro con noi stessi e le maschere che indossiamo. Molti italiani a partire da Claudio Pelizzer con due lavori: Respiro e Vorrei che fosse notte ma anche Nicola Piovesan e il suo Deus in machina del 2014. Una commedia in cui quattro personaggi assurdi sono in viaggio nello spazio a bordo di una vecchia auto sovietica in cerca di Dio.

La seconda parte della biennale è dedicata all’arte con Flavio Favelli, Elena Mazzi, Christian Jaccard., Diego Perrone Yuri Ancarani e Luigi Ontani. Inoltre, a cura di Andrea Bruciati, 2010 -2015. Notes on Italian Videoart, una mostra attiva fino al 20 aprile a Palazzo Valmarana, qui le immagini sono nuovamente protagoniste seguendo però un diverso percorso, un’alternativa modalità comunicativa. La proliferazione dell’immagine tecnologica, soprattutto in Italia, un Paese sedotto dal potere mediatico della televisione e delle tecnologie digitali ha portato ad un’evoluzione così veloce da non darci il tempo né di capire le conseguenze di ciò che stava avvenendo, né di sviluppare una reazione fondata su regole d’uso mature, socialmente condivise, o di creare un alfabeto per questi segni così familiari, sebbene non riconoscibili. L’iniziativa si riallaccia idealmente al fortunato format videoreport Italia e ha l’obbiettivo di monitorare in tempo reale la produzione di artisti attivi delle ultime generazioni secondo una eterogenea e ricca selezione di opere, il tutto in collaborazione con l’Archivio regionale di videoarte del Veneto. Tra le opere Yuri Ancarani con Séance del 2014, Elisabetta Benassi e il suo Son of Niobe dal Magazzino d’Arte Moderna di Roma, Francesco Bertocco con Allegria, Stefania Galegati Shines con il suo É meglio ricordare i giorni più felici che possano per sempre ritornare…, del 2011, The Cool Couple in The Third Chimpanzee, Luca Trevisani con Phisical examination. Molti altri lavori e numerosi ospiti regalano ai visitatori alcune giornate indimenticabili dove l’arte, nelle sue infinite sfaccettature, è e resterà sempre principale protagonista di ogni momento della rassegna, dimostrando che oltre e nel quotidiano prossimo scovare una moltitudine di visoni e interpretazioni.

Fino al 13 aprile: www.biennaledelcortometraggiovicenza.it

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