Miart, sono 22

Sono 175 le gallerie che trovano posto nel padiglione 3, gate 5 di fieramilanocity dal 31 marzo al 2 aprile. Parliamo ovviamente del Miart, la fiera d’arte contemporanea che quest’anno arriva alla sua ventiduesima edizione. Se più di quattro lustri per la fiera, è solo la prima edizione per il suo direttore Alessandro Rabottini, già vice-direttore dello stesso Miart nel 2016. Sono sei le sezioni che accolgono gallerie nazionali e internazionali, sei sezioni che come una ragnatela tentano di ordinare la varietà artistica della fiera.

Established raccoglie spazi nazionali e internazionali divisi in Master, Contemporay e First step. La sezione Generation invece accoglie lavori di artisti storicizzati affianco ad autori più giovani, Emergent è invece la sezione che presenta gallerie con al massimo cinque anni di attività e per la prima volta nella storia della fiera, gli spazi scelti sono stati selezionati in base ad application. Decades invece riunisce gallerie che presentano artisti del XX secolo, divisi in decadi appunto, spingendosi fino agli anni Novanta del Novecento. On demand e Object sono le ultime due categorie, la prima presenta progetti di opere che si realizzeranno solo dopo essere acquistate, la seconda ospita è dedicata alle ultime sperimentazioni del design.

Una serie di premi e progetti speciali insieme a un programma di Talk incentrato sulle fiere e biennali completano l’imperdibile evento milanese. Ma a fare da cornice alla fiera anche una serie di inaugurazioni che negli stessi giorni vivacizzano la vita artistica della città. «Miart – ha detto il neodirettore durante la presentazione dell’evento – è una fiera d’arte moderna e contemporanea con un’offerta cronologica estremamente ampia che va dall’inizio del secolo scorso, fino ai lavori delle ultimissime generazioni. Miart è infatti una fiera che, come la città che la ospita, e i diversi soggetti privati e pubblici che la animano, si articola in un intenso dialogo tra arte moderna, contemporanea e design, tra sperimentazione e maestri del Dopoguerra».

 Fino al 2 aprile, Miart, fieramilanocity; info: www.miart.it