Il mistero irrisolto della morte di Ana Mendieta, caduta dal 34esimo piano del suo appartamento

New York

L’8 settembre del 1985 l’artista cubana Ana Mendieta moriva a soli 37 anni cadendo dal 34esimo piano del suo appartamento a New York dove viveva con il marito, il celebre artista Carl Andre. La sua morte è forse una delle più drammatiche della storia dell’arte, soprattutto per il mistero ancora irrisolto sulle circostante che hanno causato quella caduta dal suo appartamento in presenza del marito. Andre, infatti, unico sospettato, venne processato e poi assolto, dopo tre anni di inchieste, per insufficienza di prove. Artista tra le più significative per le performance impegnate e la ricerca sociale che portava avanti, Mendieta rappresenta ancora oggi un simbolo per le sue indagini di matrice femminista, espresse per lo più attraverso l’esplorazione del corpo, la land art, le rivendicazioni identitarie, etniche e di genere. Una ricerca spezzata da una morte prematura che ha lasciato aperte una serie di domande irrisolte, tra cui le implicazioni del marito nelle dinamiche di quel tragico episodio. Incidente o uxoricidio? Vittima lei stessa di una violenza che per tutta la sua carriera ha cercato di condannare. Tutt’ora, periodicamente, gruppi di protesta chiedono di riaprire il processo per svelare finalmente le cause di quella morte misteriosa. Prima fra tutte, quella messa in scena nel 2014 in occasione della retrospettiva di Andre ospitata alla Dia Art Foundation di New York, a Chelsea. Di fronte alla porta d’ingresso Christen Clifford e il collettivo No Wave Performance Task Force avevano ricreato la scena del delitto con una scia di sangue misto a interiora di pollo, spappolate sul marciapiede. Un’installazione in segno di contestazione per la consacrazione di un artista che, a detta di molti, non ha ancora scontato la sua pena. Purtroppo questa non sarà l’ultima volta che si tirerà in ballo Ana Mendieta, la cui storia accomuna tantissimi casi di violenza sulle donne che non accennano a diminuire. Così come nelle memoria resta vivo il ricordo dell’italiana Pippa Bacca, violentata e uccisa in Turchia, durante la performance itinerante Spose in Viaggio, con cui si proponeva di attraversare, in autostop, 11 paesi teatro di conflitti armati.