David LaChapelle, Lost & Found

Venezia

Arriva a Venezia Lost & Found, la prima grande mostra personale dedicata a David LaChapelle. Inaugura l’11 aprile alla Casa Dei Tre Oci con oltre 100 lavori per presentare al pubblico lo stile sfacciato e pop del fotografo newyorkese. L’esposizione, curata da Reiner Opoku e Denis Curti, organizzata da Fondazione di Venezia e Civita Tre Venezie, ne ripercorre la carriera attraverso un percorso espositivo che si muove cronologicamente partendo dai primi progetti in bianco e nero degli anni novanta fino ai lavori, solo a colori, più recenti, opere divenute iconiche e che lo hanno lanciato a livello internazionale. Inizialmente vicino alla pubblicità e all’editoria, dopo l’incontro con Andy Warhol che gli offre il suo primo incarico professionale fotografico per la rivista Interview, le sue fotografie denunciano le ossessioni contemporanee, il rapporto con il piacere, col benessere, con il superfluo e con una sfrenata esigenza di apparire, il tutto avvolto da colori elettrici e superfici laccate, e caratterizzato dalla presenza ricorrente del nudo. I soggetti sono le celebrità, da Michael Jackson a Hillary Clinton, da Muhammad Ali a Jeff Koons, da Madonna a Uma Thurman, da Andy Warhol a David Bowie, icone della moda e dello star system che agiscono come materia grezza per l’ispirazione, utilizzate come merce prodotta in serie.

Il suo viaggio a Roma, come per gli artisti romantici, è il punto di svolta e segna una nuova fase di ricerca che si traduce nella creazione di The Deluge (Il Diluvio) e i lavori After the Deluge e Awakened in cui i rimandi al capolavoro michelangiolesco del Giudizio Universale si mescolano ai marchi della società consumistica e alla bellezza ostentata dei corpi nudi. Infine non possono mancare le fotografie appartenenti al ciclo Gas Station and Land Scape, nelle quali ricostruisce modelli di impianti petroliferi e stazioni di rifornimento in scala, attraverso materiali riciclati. Conclude la mostra l’anteprima mondiale di New World una serie realizzata negli ultimi anni in cui ritorna protagonista la figura umana. Un percorso che sorprende dall’inizio alla fine e ripercorre 30 anni di carriera di uno dei più importanti fotografi contemporanei incoronato dalla critica ”Il Fellini della fotografia”.

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