È Anne Morin a curare la seconda mostra in Francia dedicata alla ritrovata fotografa Vivian Maier. Ospitata dal Campredon centre d’art, l’esposizione intitolata Chroniques Américain è aperta fino al 19 febbraio. Nel percorso una selezione degli oltre 120 mila negativi lasciati dalla Maier in totale anonimato prima della sua morte. È solo infatti agli inizi del XXI secolo che la tata, questo è stato sempre il suo lavoro, ha cominciato a suscitare l’attenzione soprattutto del pubblico e poi in un secondo momento quella dei musei. Nella mostra francese, oltre alle ormai classiche immagini in bianco e nero della fotografa, trovano posto anche degli scatti a colori realizzati con una Leica, strumento che Maier ha cominciato a sperimentare fin dagli anni Settanta senza mai sostituire la sua amata Rolleiflex. «La fotografa – dice la curatrice – resta sempre sulla soglia della scena a vedere cosa c’è oltre e mai in quel oltre, così può rimanere sempre invisibile. Noi vediamo il mondo attraverso il suo sguardo e le sue immagini ci raccontano queste persone misteriose che per sempre resteranno un enigma». Info: www.campredoncentredart.com