I nomi che contano

È stata pubblicata, come ogni anno, dalla rivista ArtReview, la classifica dei cento nomi più influenti nel mondo dell’arte contemporanea. Sulla sommità della piramide, nel 2016, troviamo il curatore che non dorme mai: Hans Ulrich Obrist. La breve biografia sul che descrive il personaggio cerca di non ridurre il lavoro di Ulrich Obrist al semplice curatore, il direttore della londinese Serpentine gallery, è infatti un instancabile osservatore sociale, culturale e artistico nonché fondatore del club Brutally Early Club formato da persone che si incontrano per discutere alle 6,30 del mattino. Lo scorso anno Obrist occupava la quarta posizione, mentre Adam Szymczyk passa dalla sedicesima del 2015 alla seconda di quest’anno. Fra i motivi della scalata sicuramente il suo ruolo di direttore in Documenta 14 che per la prima volta nella storia si terrà nel 2017 in due sedi diverse: Kassel e Atene. Scendono invece dalla prima alla terza i galleristi Iwan & Manuela Wirth.

Se le prime posizioni sono occupate da curatori, direttori e mercanti, negli scalini successivi non mancano gli artisti, anzi, tre per la precisione chiudono la top ten, Hito Steyerl, Wolfgang Tillmans e Ai Weiwei. Tra le nuove entrate non possiamo non citare Christine Macel, curatrice della prossima biennale di Venezia e Donna Haraway, pioniera negli studi sui cyborg. Ma entrambe trovano posto in classifica sotto Massimiliano Gioni, primo italiano nella top 100, al 15esimo posto. A rappresentare il Belpaese troviamo anche Miuccia Prada al 45esimo posto, Massimo De Carlo al 61esimo e Patrizia Sandretto al 72esimo.

Brutte notizie invece per gli artisti super star che nella maggior parte dei casi scivolano verso il fondo della classifica perdendo ogni anno qualche posto, quando non sono proprio presenti. È il caso per esempio di Damien Hirst, dal 2003 fuori dalla top 100, sorte simile per Jeff Koons che nonostante sia fra gli artisti più importatni per Artprice nella classifica di ArtReview passa dalla 13esima posizione del 2015 alla 30esima di quest’anno. Non pervenuti invece Maurizio Cattelan, nonostante il rientro in scena, e Richard Prince. 

La classifica è stata pubblicata online sul sito della rivista. Ogni posizione presenta una biografia del personaggio e le posizioni dello stesso nelle classifiche degli anni precedenti. Insomma, fra chi sale e chi scende, la top 100 se non proprio specchio del mondo dell’arte contemporanea, regala un quadro generale delle nuove tendenze e grazie all’archivio, uno strumento per riscoprire quelle del passato recente.