Transnational Capitalism Examined, doppia mostra per Oliver Ressler

Roma

Un artista, due mostre, due location. Transnational Capitalism Examined è il titolo dell’evento diviso fra Pastificio Cerere e The gallery Apart che vede come protagonista Oliver Ressler. L’artista si è sempre prodigato nella sua ricerca per fondere arte e attivismo politico. Con le più svariate tecniche artistiche l’autore tratta temi legati alla speculazione finanziaria, al complesso militare e al settore energetico. Tre campi inclini verso assesti politici neofascisti, tre campi che hanno in comune trascendenza dai confini nazionali e che hanno stravolto le libertà illimitate della globalizzazione.

Appuntamento il 27 settembre alle 19 per la prima tappa, Transnational Capitalism Examined Dancing on Systemically Important Graves, ospitata al Pastificio Cerere che raccoglie gli ultimi 13 anni della produzione di Ressler, dimostrando l’approccio artistico dell’autore al genere del documentario. Se The Bull Laid Bare e The Visible and the Invisible esplorano le macchinazioni del debito e della finanza internazionali, The Fittest Survive analizza il legame perverso tra imprese e guerra. Allo stesso tempo, Leave it in the Ground getta luce sulla politica di estrazione di carburanti fossili.

Il 28 settembre inaugura invece la seconda tappa, Transnational Capitalism Examined: Border as Method, nella Gallery Apart che analizza il volto visibile del capitalismo globale, rappresentato dalle rivolte sociali, dal collasso economico, dalle migrazioni non documentate e dall’ingresso in Europa di rifugiati provenienti da zone di guerra. La mostra propone tre film, fra cui l’inedito Emergency Turned Upside-Down, e una serie di lavori fra cui fotografie, lightbox, wallpaper e floor paper.

Tutte e due le mostre chiudono il 26 novembre e sono curate da Mike Watson teorico, curatore e collaboratore con le più importanti riviste internazionali tra cui ArtReview nella quale ha pubblicato un’intervista con Oliver Ressler che chiarisce le posizioni dell’artista.