Il meta-museo di Google

Fino ad ora il Google cultural institut è stato sinonimo di arte più o meno contemporanea, di musei visitabili anche sul divano di casa, di siti archeologici lontanissimi ma riprodotti in realtà virtuale davanti ai nostri occhi. Da qualche ora, invece, è stato lanciato un nuovo progetto, non più, o meglio non solo di arte, ma anche scienza e in particolare scienza naturale. La nuova sezione è stata presto rinominata meta museo non certo a sproposito. Nel sito infatti sono raccolte immagini, scheletri, percorsi, collezioni, scoperte e ambienti di ben 50 istituzioni sparsi in 15 paesi del mondo.

Il meglio di ogni museo è stato preso per creare un’incredibile stanza delle meraviglie. Tremila immagini e video, 150 mostre virtuali costruite appositamente, 30 percorsi interattivi grazie a Google Street View e poi con il visore che permette una visione a 360 gradi, Google Cardboard, si ha la possibilità di vivere avventure come neanche Indiana Jones. Giusto per fare qualche esempio è possibile ripercorrere la storia dell’uomo, dagli ominidi al sapiens sapiens, grazie al Royal Belgian Institut, oppure osservare da vicino a 360 gradi il mostro giurassico Giraffatitan ricostruito virtualmente e per concludere si può fare una visita guidata nella nostra accademia dei fisiocritici, fra i partner dell’evento.

Ma forse fra i progetti più emozionanti c’è Una brave storia dell’evoluzione dove a partire dalla nascita dell’universo si arriva fino a giorni nostri passando per la formazione della vita sulla terra e l’amore dell’uomo per la scoperta della natura. Accompagnati da immagini in alta definizione, i visitatori possono ascoltare la narrazione, in inglese, della storia del nostro mondo.

Insomma, ora aspettiamo di vedere cosa succederà quando il progetto del meta museo di storia naturale verrà utilizzato anche per il mondo dell’arte. Non ci saranno più vincoli di prestiti, non ci saranno più rischi per i prestiti stessi, come sta succedendo con Raffaello a Mosca, non esisteranno più muri che separano le varie collezioni e con le immagini ad altissima definizione si possono vedere pennellate altrimenti invisibili.

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