Da quassù la Terra è bellissima

Da una parte c’è Akim Smirnov, l’eroe sovietico della corsa allo spazio. Ma qualcosa in lui dopo la missione si è rotto, e sembra arduo possa tornare a volare, cosa che invece il governo vorrebbe. E poi c’è Frank Jones, psicologo americano, l’unico che potrebbe aiutarlo a elaborare un trauma (quasi) impossibile da isolare e comprendere. Ma oltrepassare la cortina di ferro corrisponderebbe a tradire il proprio paese. Il rimando è a Da quassù la Terra è bellissima (Bao publishing, 208 pagine, 20 euro), la godibilissima graphic novel di Toni Bruno – catanese, classe 1982, vive e lavora a Roma – che scrive, disegna e colora un’opera davvero interessante. «Chi vuole guardare bene la Terra deve tenersi alla distanza necessaria», scrive Italo Calvino nel suo romanzo Il barone rampante. Una frase riproposta argutamente da Bruno nell’ambito di un racconto che è la storia di un incontro affascinante: quello tra due destini che si intrecciano, sullo sfondo di un mondo che cambia con grande velocità. Smirnov è l’eroe nazionale russo che, in piena Guerra Fredda, si sta preparando per il lancio che lo porterà a orbitare intorno alla Terra. Ma qualcosa, a livello psicologico, lo sta frenando – «questa paura è diversa. Non è come tutte le altre volte. Non è quel tipo di paura che ti insegnano a controllare. È melmosa, mi soffoca, me la sento continuamente addosso», si sfoga – bloccandone professionalità e coraggio («ma com’è possibile che non riescano a rimandarlo lassù? È grazie alla loro forma mentis che siamo riusciti a pisciare anche noi nello spazio»). Da parte sua, Frank Jones è uno psicologo americano che soffre di nevrosi e frequenti crisi («sei stato capace di farmi venire un attacco di panico»), ma nel suo lavoro è particolarmente brillante, motivo per cui viene chiamato a dirigersi verso l’Urss con la missione di “curare” Smirnov («vogliamo aiutarla, dobbiamo solo dove si annida il conflitto e stanarlo»). Occorre sottolineare che l’autore di Da quassù la Terra è bellissima si concentra, in particolare, su due aspetti: l’accurata ambientazione (nella duplice veste scenografica e politica) e il rapporto fra i due protagonisti. Una relazione anche schietta – «ha sognato qualcosa che l’ha turbata? Qualcosa che la spaventa?», chiede Jones, sentendosi rispondere da Smirnov: «Basta cazzate, i sogni, quelli dovrebbero aiutare ad andare avanti, mente per te non fanno che seminare zizzania» – tra due persone che devono necessariamente rimettersi in discussione, per superare un passato difficile e oscuro. Per andare avanti e imparare a cambiare prospettiva. «Il componente più importante di un razzo puntato verso il cosmo è il suo pilota. Se si rompe, chi chiameranno per aggiustarlo?». La risposta potranno darla soltanto loro.

Info: www.baopublishing.it

 

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