Il sentiero smarrito

«Si narra che lontano dal mondo degli uomini si estenda una foresta crudele e misteriosa. E si narra che i suoi alberi attirino nel profondo i viaggiatori smarriti in cerca di rifugio, divorandoli per l’eternità». È l’incipit della sfiziosa graphic novel Il sentiero smarrito (Tunué, 96 pagine, 14.90 euro), con testi di Amélie Fléchais e del suo partner Jonathan Garnier (disegni e colori della stessa autrice). Dunque, dopo Lupetto rosso, una fiaba ispirata al classico di Charles Perrault, tornano i sofisticati tratti di Fléchais in uno scenario invernale e intriso di mistero.

Protagonisti, tre bambini – Elliot, Charlie e Arthur – alle prese con una caccia al tesoro all’interno di una foresta («se imbocchiamo la mia strada, finiremo questa buffonata più veloci di un lampo, sono un professionista», esorta il più saccente). Ed è proprio la scorciatoia intrapresa ad innescare un viaggio fantastico, alla scoperta di un luogo abitato da affascinanti e bizzarre creature («e certo, mettiamoci a seguire un gufo in mocassini in una tana, tutto normale»). E ancora, tra cervi giganti, volpi in bicicletta, fate e orchi, il percorso intrapreso dai curiosi marmocchi – «lo sapevo che il mio istinto da scout era infallibile» – riserverà a loro (e ai lettori) una miriade di soprese. Il sentiero smarrito (traduzione di Stefano Andrea Gresti) è un lavoro che non può lasciare indifferenti, tanto è ricco di contenuti e spunti sui quali riflettere (in Francia l’uscita del volume a fumetti è stata anticipata da un trailer boschivo dalle atmosfere decisamente ambient).

Da parte sua Fléchais, illustratrice di libri per bambini e artista di sviluppo visivo, è riuscita a creare una commistione – dosando sapientemente gli ingredienti a disposizione – fra tratti europei e orientali; in questo modo l’autrice transalpina (che ha lavorato a numerosi progetti di animazione: da Brendan e il segreto di Kells, film degli irlandesi Tomm Moore e Nora Twomey a The song of the sea, sempre di Moore, fino a Kung fu Panda per la Dreamworks) dona alle pagine qualità uniche e atmosfere che, da lugubri, si fanno via via sempre più sognanti. Dialoghi fluidi, con graffianti botta e risposta («mi chiedo dove siano le altre squadre», si chiede uno dei ragazzini, sentendosi rispondere dall’amico: «si saranno persi tutti, disperati di non avermi come guida»), che coinvolgono nella lettura regalando al racconto un pizzico di magia. Scusate se è poco. Info: www.tunue.com/it

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