Senza titolo per…

L’opera di Davide Mancini Zanchi, artista di Urbino classe 1986, è caratterizzata dalla ricerca sul fare pittura oggi. Le premesse iniziali sono quelle tradizionali, costruzione del telaio e preparazione della tela, il risultato, invece, è sempre imprevedibile. Al Museo civico Giovanni Fattori di Livorno, nella sala del pittore fauve Ulvi Liegi, l’artista presenta la sua ultima serie Senza titolo per…, in cui delle superfici monocrome bi o tridimensionali sono abbinate a degli oggetti dell’ambito industriale, scelti per le loro capacità funzionali. 

Se abitualmente un dipinto monocromo consiste in un quadro che mostra le essenzialità della pittura e un oggetto del quotidiano non è altro che un elemento che l’artista ha deciso essere un’opera d’arte, i binomi di Mancini Zanchi propongono molteplici chiavi di lettura e generano un’opera complessa che rappresenta ed evoca, allo stesso tempo, pittura e scultura, astrazione e figurazione, minimalismo e cultura pop.

Il carattere performativo di queste opere, dettato dall’intervento dello spettatore per la loro attivazione, prevale su ogni altro discorso formale. Il titolo della serie infatti, suggerisce un fine, un’intenzione che deve essere svelata: una lampada abbronzante, uno scovolo per ragnatele, un aspirapolvere, invitano lo spettatore all’interazione, declinando qualunque atteggiamento contemplativo. Così, nel mutuo supporto tra dipinto e oggetto, Davide Mancini Zanchi dà vita a una pittura utile, una pittura da consumare. Fino al 9 giugno; Info: pegaso.comune.livorno.it/fattori

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