Parma a 360 gradi

La città ducale ospita fino al 15 maggio il nuovo Festival della creatività contemporanea. Aperta il 2 aprile, la rassegna ha già registrato più di 9000 visitatori. Abbiamo intervistato Camilla Mineo, ideatrice di Parma 360 festival della creatività contemporanea, curatrice del progetto insieme a Chiara Canali, Simona Manfredi e Federica Bianconi. Ci ha raccontato di come sia importante attivare la partecipazione per mezzo dell’arte e ci ha ricordato come Parma è più bella quando si apre al mondo.

Che cos’è Parma 360? Perché questo titolo?
«È un festival inedito della creatività contemporanea ed emergente, un mese e mezzo di appuntamenti dov’è proposta l’arte a 360 gradi, mostre, installazioni, fotografia, architettura, design, street art, illustrazione, fumetto, video arte, realtà virtuale, food design, workshop e musica».

Quindi un evento che coinvolge concretamente tutta la città.
«Esatto, sguardo a 360 gradi sull’arte e invasione d’idee in spazi pubblici e privati, di ogni tipo, storici e moderni, aperti e visitabili, animati da happening o situazioni correlate, è Parma che si rivitalizza».

Hai curato diverse mostre, perché adesso un festival?
«Parma negli ultimi anni ha sofferto per i fatti di cronaca che conosciamo, di vario genere, il commissariamento, l’aeroporto, il Parma Calcio, la rimozione del festival Poesia, mi piaceva l’idea di intervenire con un’idea rigenerativa, che è stata accolta dall’assessore alla cultura Laura Maria Ferraris. Perché l’arte è motore di crescita e trasformazione sociale, bisogna portarla ovunque».

Quanti e quali artisti avete coinvolto?
«Tantissimi, di ogni genere. 360 gradi, appunto. Dalla collettiva di Chiara Canali intitolata The Art of Food Valley – con variazioni sul tema dei prodotti alimentari DOP e IGP – a Fire & Desire – streeart, fumetto, illustrazione – nell’inedita location dell’Oratorio di Santa Maria della Pace, progetto di BDC bonannidelriocatalog. Poi i grandi nomi: Galimberti, Parmiggiani, Pistoletto, Magistretti. Io ho curato la mostra alla San Ludovico, in via Cavour: si intitola Opus, c’è una videoinstallazione di C999 che guarda all’Assunzione della Vergine del Correggio nel vicino duomo e le fotografie di Erresullaluna e Chuli, ispirate all’estetica barocca, piene di citazioni dall’arte e dalla letteratura, come Euripide, Shakespeare, Wilde, in generale uno spettacolo immersivo, mistico e sensuale, dov’è trattato il tema dell’estasi pagana e cristiana. Per farla sono state coinvolte 150 comparse, anche in questo caso mi piace sottolineare il concetto di partecipazione».

Come ti è venuta quest’idea?
«L’idea mi è venuta lavorando sia a Fotografia Europea, a Reggio Emilia, che a Paratissima a Torino, dove l’arte è all’interno di grandi manifestazioni e ha il potere rigenerativo e partecipativo all’interno della città. Sono manifestazioni molto forti sul territorio, invasive, che attraggono e creano un indotto economico. Queste manifestazioni sono adatte a città della misura di Parma, perché le location artistiche sono una vicino all’altra, e così si viene a creare un percorso artistico mappato e ben fruibile. Inoltre Parma si è espressa sempre artisticamente in modo tradizionale, privilegiando figure come Correggio, Parmigianino, Verdi, benissimo, ma viva anche il contemporaneo. Con Parma 360 ci piacerebbe che la città si aprisse al nuovo, o che almeno ci fosse una buona contaminazione tra identità e ricerca.

Tutto gratis?
«Sì. Mostre ed eventi, libero accesso ovunque. Abbiamo fatto tutto questo grazie all’interesse e alle risorse di partner privati e dell’Assessorato alla cultura del Comune di Parma. Ora sono contenta del risultato, l’inaugurazione è stata un successo, abbiamo avuto più di novemila visitatori. Sarà un mese e mezzo di autentico fermento».
Parma 360 – Festival della creatività contemporanea. Dal 2 aprile al 15 maggio. Info: www.parma360festival.it