Design After Design

Dal 2 aprile al 12 settembre apre al pubblico la XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano intitolata 21st Century. Design After Design. un grande ritorno, dopo vent’anni esatti che coinvolge tutta la città attraverso un programma fittissimo di mostre, eventi, call, festival e convegni accolti nella maggior parte delle strutture produttive culturali milanesi che proprio attorno al design e all’architettura sono cresciute e si sono affermate in questi anni. La rassegna non vuole aprire esclusivamente visioni sul futuro ma cerca piuttosto di decodificare il nuovo millennio, di individuarne i cambiamenti che coinvolgono l’idea stessa di progettualità in vista di un avvenire meno utopico ma molto più radicato e complesso. La chiave del titolo è forse racchiusa nella preposizione “after” che si presta a un doppio significato, può essere intesa infatti come “dopo”, in riferimento a una progettualità di fatto posteriore a quella dell’ultima edizione del 1996, oppure come “nonostante” questa volta per contrapporre un metodo di design nuovo rispetto al persistere di condizioni ascrivibili al secolo precedente.

Così la Triennale riprende il suo ruolo in uno scenario nel frattempo mutato e lo fa toccando una serie di argomenti chiave come a esempio: la nuova “drammaturgia” del progetto che consiste nella capacità di confronto con tematiche fino a ora escluse (la morte, il sacro, l’eros, il destino, la tradizione, la storia); la questione del genere nella progettazione; l’impatto della globalizzazione sul design; il momento storico, conseguente la crisi del 2008; la relazione tra città e design; il rapporto con le nuove tecnologie dell’informazione e infine il rapporto con l’artigianato. Molto di più di un semplice evento monografico la XXI Triennale non si limiterà a inventariare gli ultimi vent’anni di storia ma si aprirà al futuro illustrando una visione globale in cui troveranno spazio la dialettica tra nuove tecnologie e tradizione, l’ingresso di nuovi attori sociali nel design ma anche l’esigenza di una migliore qualità della vita. Prendono dunque il via, per i prossimi mesi moltissime iniziative e ben 11 mostre, tra le quali Neo Preistoria – 100 Verbi, a cura di Andrea Branzi e Kenya Hara, un viaggio che spazia fino agli oggetti icona del contemporaneo; W – Women in Italian Design, a cura di Silvana Annicchiarico vuole essere un fiume in piena carico di progetti di design tutti al femminile; Sempering, a cura di Luisa Collina e Cino Zucchi accolta negli spazi del Mudec o New Craft, a cura di Stefano Micelli alla Fabbrica del Vapore. Un programma in costante aggiornamento è consultabile sul sito, tramite l’app o tutte le piattaforme social.

Fino al 12 settembre; www.triennale.org

Articoli correlati