Les Confidents

Quando le giornate si fanno più lunghe e gli alberi si colorano di fiori, si sa che, contro tutti coloro che asseriscono la scomparsa delle stagioni, arriva la primavera. La primavera arriva ovunque e a tutte le latitudini del pianeta ma solo a Parigi arriva quella dei Poeti.

A inaugurarla, quest’anno, precisamente il 4 marzo, è stato lo scultore quebecchese Michel Goulet, in collaborazione con François Massaut, con il progetto Les Confidents, nei giardini del Palais Royal. Immaginate una serie di sedie di vernice verde, un tempo luogo di quiete per la nobiltà parigina e pensate di essere seduti su una di esse e di fronte a una persona con cui vorreste essere. Ora, ascoltate il vostro poeta preferito tornare in vita dal ventesimo secolo mentre il sole vi scalda il viso. Tutto quello che serve sono delle cuffie per ascoltare la musica e lasciarsi andare al ritmo lirico della poesia. Ferdinando Pessoa, Pier Paolo Pasolini, Jean Cocteau, Charles Beaudelaire, Arthur Rimbaud, John Giorno e tanti altri grandi nomi internazionali, venti sono i poeti selezionati dall’artista seduti su quelle sedie ad aspettare di involare i loro versi a chi deciderà di ascoltarli in tutta silenziosa intimità.

Les Confidents è un’opera che invita ad accogliere la poesia come qualcosa di prosaico e allo stesso tempo da all’ascoltatore/lettore la possibilità di estraniarsi dal contesto quotidiano e sublimarsi da esso anche solo per qualche istante. Se è vero che Michel Goulet sembra con questo atto voler desacralizzare la poesia, è vero anche che ciò si inscrive in un percorso ben impiantato nella cultura francese, inaugurato da André Malraux e ripreso a singhiozzi dai suoi successori, di allargamento dell’accesso culturale a tutte le fasce della popolazione.