Maurizio Galimberti a Spazio Mr

Roma, Parigi, New York, ritratti, attraverso l’occhio di Maurizio Galimberti nella mostra Mythographie Polaroid che apre i battenti della nuova galleria Spazio Mr arte e architettura ideata dall’architetto Marco Riccardi e dedicata al contemporaneo sotto la curatela di Alessia Carlino. Mosaici fatti con la Polaroid interpretano in maniera sperimentale un’intimità umana, un paesaggio, un’architettura, cogliendo, attraverso la sospensione dell’attimo e dello scatto, un vissuto emozionale che coinvolge lo sguardo in un’epifania narrativa e poetica. Una caratteristica dell’interpretazione del reale di Galimberti è il movimento che può ricordare il futurismo e che si sviluppa, però, nel contesto di una contemporaneità postmoderna. Ma, andando ad analizzare più da vicino, il gioco si pone nella relazione fra immobilità e azione che convergono, si scontrano e si completano dando vita a un sentimento di accoglienza del vissuto. Insita nello scatto una reminescenza iconica che sfocia nella visione collettiva e rende partecipe lo spettatore nel ricordo retroattivo.

L’attimo si trasforma in un racconto che sviluppa una storia assaporata nel suo momento più significativo e diretta alla discesa verso una profondità di interpretazione. La presenza dell’immagine si relaziona con il suo opposto, un’assenza, un vuoto concettuale, che equilibrano quel fascino narrativo ed epifanico. L’estetica delle sue opere è fondata sul piacere dell’occhio che si accompagna ad una capacità di stravolgere i punti di vista. Così il dettaglio diviene lo stimolo per l’immaginazione più ardita che si completa nella fantasia chiamata in causa costantemente. Alcune foto su Roma sono state create appositamente per la mostra e si ammantano di un gusto per il pittoricismo che è sempre stato presente nel percorso artistico di Galimberti. Interessante la serie Ritrovamenti dove Polaroid su Parigi vengono reinterpretate in chiave astratta raggiungendo un sapore sensibile. L’ultima sezione è dedicata al ritratto che Galimberti ha iniziato ad affrontare con l’invenzione del Mosaico fotografico immortalando i più grandi rappresentanti del mondo del cinema, della cultura, della musica e della letteratura. I ritratti si allontanano dal linguaggio fashion per intraprendere un discorso umano in cui il vissuto privato diventa essenziale. In mostra il ritratto di Michelangelo Pistoletto firmato da Pistoletto stesso. Il primo approccio con la polaroid avviene nel 1983, da questo momento in poi la carriera di Galimberti è costella da successi: viene premiato varie volte, ad esempio, ottiene il prestigioso Gran Prix Kodak Pubblicità Italia; pubblica diversi libri di fotografia fra cui Viaggio in Italia; diventa il ritrattista ufficiale del Festival del Cinema di Venezia; il suo ritratto di Jonny Deep, di cui vi è una riproduzione in mostra, viene scelto per la copertina del mese di settembre del prestigioso Times Magazine nel 2003. Le sue opere fanno parte delle più importanti collezioni di fotografia.

Nel 2010, Impossible, nuovo brand produttore di instant film, gli dedica un instant film in bianco e nero dal titolo Impossible Maurizio Galimberti special edition. Diviene protagonista del documentario monografico Maurizio Galimberti, film appartenente alla collana I Maestri della fotografia prodotto da Giart e distribuito da Contrasto. La prima mostra antologica dedicata alla ricerca dell’autore sul paesaggio, da cui è stata tratta l’omonima pubblicazione edita da Marsilio Editori, è Pasaggio Italia/Italy Scapes, a cura di Benedetta Donato, svoltasi nel 2013 a Venezia. Inoltre Galimberti è visiting professor alla Domus Academy e all’Istituto Italiano di fotografia di Milano. Tiene regolarmente workshop di fotografia creativa nelle più importanti manifestazioni di settore.

Fino 10 aprile, SpazioMR Arte e Architettura, via del Babbuino 144, Roma; info: [email protected]

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