Eros e musica, parla Mandy Lyn

Roma

I suoi scatti hanno già colonizzato le pagine di Vogue, Vice, Juxtapoz e di molte altre riviste di cultura pop, moda e arte in tutto il mondo. Abbiamo intervistato Mandy Lyn, canadese di 27 anni, fotografa e deejay.

Scatti in analogico, con una Canon regalata da tuo nonno. Hai iniziato grazie a lui? «Mio nonno era il fotografo ufficiale di famiglia, sai, prima dell’avvento delle fotocamere digitali. E il tipo di persona che  si prende cura in maniera maniacale di tutte le sue cose, anche quelle più vecchie. Da adolescente iniziai a comprare fotocamere usa e getta nei negozi a un dollaro. La qualità era tremenda ma mi divertivo moltissimo a fotografare i miei amici. Nonostante abbia provato più volte, il digitale non ha mai fatto al caso mio, non mi ha mai dato le stesse emozioni della pellicola. Preferisco la grana alla limpidezza, da sempre. I ricordi non sono in HD e sono i ricordi la prima ragione per cui scattiamo fotografie. Così ho sempre speso tutti i miei soldi per lo sviluppo delle pellicole. Non mi importava se ero sempre al verde. Mio nonno se ne accorse e iniziò a passarmi gradualmente tutte le sue macchine fotografiche, così ogni volta che ne rompo una lui ne tira fuori un’altra della generazione successiva dall’armadio del suo ufficio, la spolvera e via».

Oltre all’eros, anche la musica è un ingrediente della tua fotografia. All’inizio del tuo portfolio online, si possono trovare link a brani o a dischi famosi. Questo connubio esiste da sempre nell’arte come nella vita, cosa significa per te? «Sesso e rock and roll sono indissolubilmente uniti.  Per capirlo non si può fare altro che ascoltare. Un buon esempio di come la vedo io, lo trovi in Primitive dei The Groupies https://www.youtube.com/watch?v=mQaFVXcPyxE»

Perché fotografare donne nude? «Ho iniziato perché ero circondata da molte ragazze sexy. Lo sono ancora. Ho continuato per molte ragioni. Una su tutte: l’arte è, per chi la fa, una sorta di conversazione con se stessi. Dentro c’è l’esplorazione del proprio io. Per una giovane donna fare i conti con la propria sessualità non è una cosa semplice, sono moltissime le idee e le sovrastrutture  che ci vengono imposte: come essere sensuali e bellissime, come mostrare il proprio corpo. Vorrei vedere sempre più donne consapevoli che il potere è loro. Siamo fortunate a vivere di questi tempi. Mi piacerebbe che le donne fossero più padrone di loro stesse, vorrei esserlo io in primis. Voglio essere felice, bella così come sono, al naturale. Voglio mostrare le donne al naturale o come potrebbero essere, perché a volte è dura vedersi dall’esterno, da sole».

Cosa c’è in comune tra te e le tue modelle? «Dipende dalla modella, molto spesso prima di posare hanno già visto le mie fotografie, quindi vengono a posare da me perché sentono di avere qualcosa in comune.
Di solito si crea un livello di condivisione e intimità molto positivo e forte, questo fa sì che in tutti gli scatti ci sia sempre anche un po’ di me».

Chi ti piacerebbe fotografare? «Ci sono facce incredibili là fuori, sono pronta a tutto».

Da fotografa che non ama il digitale, cosa pensi dell’enorme quantità di fotografie da cui siamo sommersi su internet? «Ci raccontano sempre che ”di più è meglio”, ma ho la netta sensazione che alla fine prevalga in ogni caso la qualità. La qualità vince sempre quando si fa sul serio».

Info: mandy-lyn.com

 

 

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