Transformers al Maxxi

Dall’11 novembre al 28 marzo il Maxxi cambia aspetto per ospitare le opere della mostra Transformers. Si tratta dei progetti di Choi Jeong-hwa (Seoul, Corea 1961), Didier Fiuza Faustino (Chennevières-sur-Marne, Francia 1968), Martino Gamper (Merano, Italia 1971) e Pedro Reyes (Mexico City, Messico 1972), allo stesso tempo artisti, designer, attivisti sociali che provengono da luoghi diversi del mondo. Una serie di lavori che utilizzano il termine trasformazione come parola chiave per rispondere alla sfida delle nuove tecnologie. La rassegna, a cura di Hou Hanru, con la collaborazione di Anne Palopoli, vuole trasformare la percezione della realtà all’interno dello spazio espositivo, dando vita a fantasiose creazioni realizzate con diversi materiali. Una foresta sospesa fatta di 3000 scolapasta in plastica, una sedia che grazie a interventi in vetro e tessuto ha cambiato la sua forma originale, un gigantesco fiore di plastica dai petali dorati di 10 metri di diametro che riproduce la sensazione del respiro e così via. «I creatori – ha spiegato Hanrou – sono sognatori straordinari. Sono capaci di trasformare il quotidiano in fantastico e viceversa; trasformano il basso in alto, il vecchio in nuovo, il banale in arguto, il triste in gioioso e il vizio in virtù. Creano così nuove realtà più aperte, incoraggiandoci a vivere pienamente l’esperienza di esseri umani». Al video promo della mostra hanno lavorato gli studenti Rufa (Rome University of fine arts) al terzo anno di cinema Alain Parroni, Elisabetta Ariemma, Mino Capuano, Marco Luisetto. Fino al 28 marzo; info: www.fondazionemaxxi.it

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