Design after design

Ieri mattina si è svolta a Roma alla Farnesina, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la conferenza stampa di presentazione al corpo diplomatico accreditato in Italia, della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano 21st century. Design after Design, che dopo vent’anni di interruzione riprende il via dal 2 aprile al 12 settembre 2016. La manifestazione iniziata a Monza nel 1923 e trasferita a Milano nel 1933 nasceva con lo scopo di indagare i temi urgenti della società. Nella versione rinnovata l’esposizione non si terrà solo nella sua sede storica di Palazzo dell’Arte ma sarà diffusa a tutta la città di Milano coinvolgendo più visitatori e più partecipanti. Con la scelta per questa edizione del tema Design after Design, la Triennale lancia una sfida all’apparente collasso del mondo contemporaneo, alle sue contraddizioni, incoerenze, incertezze e si prefigge di proporre nuovi “punti cardinali“, di prospettare le fondamenta della cultura che verrà. Per far questo si affida al progetto e ai progettisti, per analizzare e individuare ogni possibile indizio di innovazione.

Durante la conferenza il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni ha spiegato: «C’è una volontà da parte dell’Italia, di ritrovare fiducia nella nostra capacità di attrarre investimenti dall’estero e intensificare relazioni culturali e scientifiche con altri paesi. Le nuove classi medie chiedono qualità in tutte le sezioni del vivere ed è questo lo scopo del design. Il nostro paese ha una tradizione di civiltà culturale che non si alimenta solo del passato ma di contemporaneità, biglietto da visita per confermare il suo ruolo sul piano internazionale».Il segretario generale del BIE (Bureau International des Exposition) Vicente Loscertales, ha invece sottolineato l’importanza della Triennale «come voce che riflette e interpreta le trasformazioni della società», trovando il nesso tra creatività, storia, filosofia e architettura. «L’industria del design – continua Loscertales – è la più dinamica e culturale, per questo, questa edizione privilegia l’arte nella scelta delle infrastrutture estendendo la manifestazione nei più bei luoghi di Milano trasformando la stessa città nel festival, incoraggiando i vari settori dello sviluppo e diventando un’opportunità di educazione alla qualità della vita».

La Triennale si pone quindi come luogo di intersezione e contaminazione tra arte e tecnica, creatività e tecnologia, tradizione e innovazione, industria e mercato, produzione e consumo, senza perdere di vista la valenza estetica; e prendendo il progetto a fondamento della sua attività fa confluire discipline apparentemente separate in un unico flusso concettuale. Il Presidente della fondazione la Triennale di Milano Claudio De Albertis ha concluso la conferenza riassumendo il senso della manifestazione in «un punto d’incontro tra la capacità progettuale e la realizzazione, con una rivalutazione del fare come parte integrante della creatività, – e ancora – un insegnamento di uso e consumo più consapevoli, insieme con un recupero della territorialità e produzione di beni in un rinnovato rapporto tra metropoli e design». Tra i luoghi che ospiteranno le diverse mostre tematiche si creerà un percorso logico che attraverserà le varie discipline. Il progetto si rivolge a visitatori di ogni età ma sopratutto a chiunque abbia voglia di guardare nelle proposte di design, un riflesso delle nostre abitudini, delle nostre scelte consapevoli e non, con un occhio a prospettive futuribili ap/portate da nuove fonti culturali.

Triennale di Milano, 21st century. Design after Design, 2 aprile – 12 settembre 2016; Info: www.triennale.org

 

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