Non abbiamo pianto

Dalla Metropolitana di Roma possono provenire anche buone notizie. Il 17 ottobre, per la prima volta nei sessant’anni di storia del metrò capitolino, i suoi passeggeri, al minimo costo del biglietto della corsa, potranno assistere a un concerto itinerante che coinvolgerà tre stazioni della nuova linea C, inaugurata appena un anno fa per collegare il centro con le periferie della capitale. L’iniziativa, ideata dall’Associazione She lives con il sostegno di Atac e il patrocinio dell’Assessorato alla cultura e allo sport di Roma Capitale e della Comunità ebraica di Roma, vede tra i protagonisti l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, che per l’occasione lascia l’abituale cittadella della lirica del Teatro Costanzi e raggiunge con le sue note le migliaia di persone che ogni giorno si spostano percorrendo i sotterranei della città eterna. La data prescelta per questo evento innovativo è densa di significati: il 17 ottobre del 1944 più di mille e trecento artisti, tra pittori, poeti, attori e musicisti, furono annientati nelle camere a gas di Auschwitz- Birkenau, dopo essere stati obbligati a salire sul “treno degli artisti” che avrebbe ammutolito per sempre i loro talenti portandoli inesorabilmente alla morte. La voce dell’arte riesce tuttavia ad arrivare sempre lontano ed è capace di resistere a ogni censura e prevaricazione. Ne è prova eloquente Non abbiamo pianto: questo è il titolo del concerto romano articolato in tre tappe, nelle fermate di Teano , Malatesta e Pigneto, che intende far uscire dalla segregazione l’estro creativo dei giovani artisti vissuti nel “ghetto modello di Terezìn” per intrecciare un dialogo con le poetiche della musica classica dei nostri giorni, ugualmente relegata, il più delle volte, in contesti di nicchia che non rendono giustizia al suo potenziale comunicativo.

In programma si alternano quindi le musiche di Pavel Haas, una delle vittime del 17 ottobre 1944, con quelle del compositore norvegese Lasse Thoresen, sempre ispirato dal gusto della contaminazione e dall’intento di amalgamare la tradizione più poderosa con le tendenze musicali emergenti. Il primo appuntamento è dunque alle 19:09 in punto, alla stazione di Teano, per assistere alla prima assoluta italiana di YR composto da Thoresen per violino e danzatrice. Si prosegue nella fermata di Malatesta in cui l’Orchestra del Teatro del’Opera di Roma diretta da Gabriele Bonolis esegue lo Studio per orchestra d’archi di Pavel Haas e poi il Concerto per due violini e orchestra d’archi Sprang e a seguire il Quartetto per archi num. 2 composti da Pavel Haas. Nicola Muschitiello legge inoltre sue poesie tratte dalla raccolta La rosa eterna e Giorgio Barbiero Corsetti intona stralci dal diario poetico Il viandante straniero, scritto nel lager da Viktor Ullmann. A concludere il concerto itinerante è l’appuntamento delle 21 alla stazione Pigneto, che prevede ancora versi di Ullmann e Muschitiello accompagnati dalla magia del violino. Se questo concerto itinerante fosse solo il primo di una lunga serie allora andare in metropolitana a Roma potrebbe decisamente diventare tutta un’altra musica.

 

 

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