Silicosophy

Silicio e Filosofia. Scienza e Arte. Cosa hanno in comune questi due ambiti così apparentemente differenti tra loro? È ciò che tenta di spiegare l’artista Carla Viparelli con la sua personale Silicosophy, curata da Cynthia Penna, alla Sixty29 Gallery di Los Angeles, a partire dal 17 settembre. L’artista esprime interesse per questo elemento, il Silicio, e per le sue infinite capacità di mutamento, diventando così protagonista inatteso e involontario di opere d’arte, anch’esse in movimento. Vengono analizzate le mutazioni del minerale da un punto di vista estetico e filosofico, ma anche attraverso il movimento, anche in senso fisico, dell’opera d’arte in sé. Quadri che dalla staticità pittorica iniziano un percorso fisico di movimento e mutazione: mondi pittorici che si animano, si intersecano e si avvicendano l’un l’altro, quasi in una danza di possibilità di bellezza.

Il tema centrale del progetto di Viparelli si innesta con precisione nelle odierne tematiche dei rapporti tra scienza e arte, tra presente e futuro, tra attualità e futuribilità, tra estetica e tecnologia. Il rapporto uomo/scienza viene guardato e descritto non in chiave pragmatica, sperimentale e/o dialettica, bensì in chiave filosofica ed estetica come trasformazione del sé, come mutamento, modificazione del mondo conosciuto e come estetica di questa trasformazione. Viparelli indaga il lato estetico della scienza, l’estetica del mutamento, l’estetica del “viaggio”, della modificazione di una realtà in un’altra. Indaga la bellezza nell’atto del suo modificarsi da un sistema a un altro. Natura e scienza procedono entrambe per sistemi che non sono meramente corpi di regole e procedure, bensì contengono in sé infiniti corpi di sistemi estetici. L’artista consegna forma visiva a questo momento attraverso la rappresentazione, dando vita e quasi umanizzando il minerale silicio, scoprendone la bellezza interiore nel momento topico delle sue molteplici trasformazioni. L’artista esalta le capacità dell’uomo di modificare la realtà facendoci guardare dentro, o meglio, “rivelandoci” la capacità di bellezza degli oggetti tipici della nostra quotidianità: cellulari, pannelli solari, vetri e diatomee, microchip; un’infinità di mutamenti, di trasformazioni, che ci mostrano infiniti percorsi di unicità e bellezza, tutti derivanti, in maniera differente, da quell’unica originaria ed elementare fonte che è il silicio.

Carla Viparelli vive e lavora a Napoli e a Maratea. Laureata in filosofia, espone dal 1986. Ha esposto, oltre che in gallerie private, presso Istituti di Cultura esteri come quello di Grenoble o presso l’American Studies Center, partecipando anche a programmi residenziali per artisti internazionali. Le sue opere sono esposte in numerose collezioni pubbliche ed è menzionata in vari libri sulla Storia dell’Arte Contemporanea, tra cui “La Pittura Napoletana del ‘900” di Mariantonietta Picone. Nel 2009 vince il primo premio del Concorso Internazionale di Pittura “Borgo San Severino”. Nel 2010 ha realizzato il work in progress “Caggiano al quadrato – un anno a Caggiano” nel Castello Normanno del Guiscardo in Caggiano, Nel 2011 ha partecipato come artista invitata dell’anno alla IV edizione del Festival del Libre d’Artista di Barcellona. Negli ultimi anni ha esposto a Parigi, Mirano, Venezia, Padova, Caserta, Assisi. Fino al 28 settembre 2015, Gallery Sixty 29 di Los Angeles, info: www.art1307.com

Articoli correlati