Il Villino Favaloro ospita il terzo appuntamento del progetto ”Le stanze d’Aragona”

Palermo

Da sabato 12 settembre a sabato 14 novembre 2015, il Villino Favaloro di Palermo – aperto per la prima volta al pubblico dopo tredici anni di chiusura – ospita il terzo e ultimo capitolo della trilogia espositiva Le stanze d’Aragona, a cura di Andrea Bruciati ed Helga Marsala, con le opere di trentasei artisti italiani di diverse generazioni, fra maestri e mid career di livello internazionale, e giovani artisti emergenti del panorama contemporaneo. Le stanze d’Aragona è un progetto artistico che nasce con l’intento di avviare una ricognizione della scena pittorica italiana degli ultimi anni, filtrata dallo sguardo di due curatori, con un’attenzione particolare rivolta alle nuove tendenze dell’astrazione e della pittura concettuale. Il progetto si è articolato attraverso due mostre collettive minori, composte da otto artisti ciascuna e ospitate negli spazi di RizzutoGallery a marzo e maggio 2015; un’anticipazione del lavoro più ampio, che prenderà corpo col terzo e ultimo appuntamento al Villino Favaloro, dove ai sedici artisti già coinvolti se ne aggiungeranno altri venti. Le opere sono state in parte create appositamente per l’evento e in parte selezionate insieme agli artisti, dalla loro produzione più recente o più significativa.

Trentasei gli artisti diche hanno aderito al progetto, quasi tutti dediti principalmente alla pittura: Giuseppe Adamo (Alcamo, Palermo, 1982), Paola Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983), Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961), Domenico Bianchi (Roma, 1955), Renata Boero (Genova, 1936), Jacopo Casadei (Cesena, 1982), Antonio Catelani (Firenze, 1962), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Paolo Chiasera (Bologna, 1978), Stefano Cumia (Palermo, 1980), Matteo Fato (Pescara, 1979), Giulio Frigo (Arzignano, Vicenza, 1984), Gaia Fugazza (Milano, 1985), Anna Gramaccia (Perugia, 1980), Andrea Grotto (Schio, Vicenza, 1989), Tiziano Martini (Soltau, Germania, 1983), Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978), Cristiano Menchini (Viareggio, 1986), Maria Morganti (Milano, 1965), Lorenzo Morri (Jesi, 1989), Nunzio (Cagnano Amiterno, L’Aquila, 1953), Paolo Parisi (Catania, 1965), Alessandro Pessoli (Cervia, 1963), Lucio Pozzi (Milano 1935), Barbara Prenka (Gjakova, Kosovo, 1990), Riccardo Previdi (Milano, 1974), Pietro Roccasalva (Modica, 1970), Alessandro Roma (Milano, 1977), Giovanni Sartori Braido (Mestre, Venezia, 1989), Vito Stassi (Palermo, 1980), Massimo Stenta (Trieste, 1991), Marco Tirelli (Roma, 1956), Sulltane Tusha (Durazzo, Albania, 1988), Marco Useli (Nuoro, 1983), Claudio Verna (Guardiagrele, Chieti, 1937), Serena Vestrucci (Milano, 1986).

La mostra presenta opere che vanno dal 2001 al 2015, nel tentativo di restituire uno spaccato coerente, quanto diversificato, della ricerca pittorica più attuale, evidenziando al tempo stesso segni di rottura e linee di continuità rispetto al passato. Si passa, infatti, da un’opera di Pietro Roccasalva del 2001, che apre simbolicamente questo quindicennio, ai lavori creati appositamente per l’esposizione: alcuni di artisti affermati, quali Nunzio e Domenico Bianchi, altri di figure emergenti, tra cui Giuseppe Adamo, Stefano Cumia, Anna Gramaccia, Andrea Grotto. Tutte le opere, incluse quelle di artisti di riferimento degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta, appartengono alle produzioni recenti. Ne viene fuori una fotografia di questo momento storico, tra indagine sulla superficie, contaminazioni e ricerca concettuale, procedendo dalla tensione fra astratto e figurato fino all’astrazione più radicale, in un raffronto dinamico tra artisti di diverse generazioni.

Info: www.rizzutogallery.com