La Grande Madre

Milano

La maternità, il suo racconto, le sue meraviglie, ma anche le sue zone oscure e terribili, la sua oppressione, fino alla sua completa negazione. C’è una narrazione potente ed enciclopedica nella mostra La Grande Madre, che Massimiliano Gioni ha curato per la Fondazione Nicola Trussardi a Palazzo reale a Milano. La mostra ha aperto oggi i battenti per la stampa e gli addetti ai lavori e da domani sarà visibile al pubblico. Un’impresa vastissima, quasi museale, che, nell’ambito di Expoincittà, offre la possibilità di guardare al femminino nelle arti nel senso più ampio del termine, dal primo Novecento a oggi. Beatrice Trussardi, presidente della Fondazione intitolata al padre, ha commentato: «Trovo una piccola parte di me, di quello che penso e ho pensato, di quello che ho vissuto, in qualche pensiero espresso da ciascuna di queste artiste». A condurre il racconto, che è sia cronologico sia tematico, sono infatti soprattutto artiste donne, ed è difficile scegliere chi citare tra la seminale Louise Bourgeois e Pipilotti Rist, che ha occupato con il suo lavoro un soffitto del palazzo milanese, tra le icone globali di Frida Kahlo e i video disturbanti di Nathalie Djurberg. Per non parlare della fotografia più nota di Dorothea Lange o del video ipnotico di Camille Henrot.

Molti i lavori femministi presenti in mostra, alcuni dei quali ancora pungenti, e la ribellione che sottendono è quella contro la figura di un padre-padrone, che simboleggia non solo il dominio fisico, ma anche quello narrativo. Ironia della sorte il curatore Massimiliano Gioni, che ha immaginato questa struttura intellettuale, non è potuto intervenire alla presentazione milanese, proprio perché è appena diventato padre e ha inviato il proprio intervento da New York via Skype. La Grande Madre, comunque, non presenta solo opere di donne e tra i pezzi pregiati spiccano il video in cui Ragnar Kjartansson riceve gli sputi di sua madre o una monumentale Baloon Venus di Jeff Koons. La mostra milanese resterà aperta al pubblico a Palazzo Reale fino al 15 novembre.

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Info: www.artpalazzoreale.it

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