La Casa Armonica

Roma

«L’80% della sostenibilità di un prodotto si determina dalla fase di progettazione». Si legge così nel documento del programma della Commissione Europea Industry Sustainability. E sulla ricerca, la sostenibilità e l’innovazione punta tutto anche la regione Lazio, parallelamente al tentativo di raccontare di sé. Questa sconosciuta ”regione di Roma” dalle tante anime e culture. E proprio dal quel comitato scientifico del Consorzio Roma Ricerche e da Lazio Innova, è stato organizzato l’incontro Design Sostenibile ed Eco-innovazione. Quello nell’auditorium del Museo Ara Pacis di Roma, mercoledì scorso, è stato un momento di incontro, racconto, scambio e confronto tra imprenditori, ricercatori, spin off e maker. Tra chi ha partecipato al bando Call4Innovations lanciato dalla Regione Lazio in occasione di Expo 2015, e tra tutti coloro che nel Lazio si occupano di design e sostenibilità. Una giornata di lavori che inevitabilmente si sposa con le tematiche dei Expo, perché la sostenibilità nutre il pianeta. Così come energico nutrimento per il pianeta sono i giovani, con la loro passione e con la voglia di fare, a cui è stato dato ampio spazio, presentando i loro progetti di ricerca.

E se molti si sono concentrati su alcuni aspetti della vita dell’uomo, quella quotidiana, fatta di lavoro e tecnologia, gli studenti della prestigiosa Quasar Design University, che da anni firma la promozione all’estero della cultura italiana e di design e architettura Made in Italy, hanno progettato quasi un mondo intero, nuovo, eco-sostenibile, seppur concentrato solo in una piccola isola.

La Casa Armonica è il progetto con cui gli studenti e i docenti del corso di Habitat e Design dell’Università si sono concentrati sullo studio del concetto di abitare in un contesto come quello mediterraneo. Dall’idea di un’isola concepita come immaginario luogo epico, scenario di eventi storici e mitici, luogo che appare simbolo di solide certezze, di serenità, ma anche di soffocamento, nasce il tema della casa, come architettura solida che si apre alla natura dell’isola sulla quale viene edificata. L’isola di Eèa, che diventa un tutt’uno con la nuova architettura, grazie ad un progetto che parte in primis dal rispetto del paesaggio. Un rispetto che si evince non solo nel costruire senza annientare o sopraffare, ma anche nelle tecniche di costruzione previste: un’edilizia che mira al recupero delle tradizionali tecniche di costruzione e all’uso di materiali naturali, presenti sulla stessa isola, arricchendo, però, quella antica tradizione edificatoria alle conoscenze scientifiche e alle innovazioni tecnologiche di oggi. In rapporto tra antico e moderno simile a quello tra nonno e nipote, fatto di una dicotomia che diventa sintesi e quindi arricchimento, in un perfetto stile hegeliano.

E proprio secondo quel criterio dove tesi e antitesi divengono sintesi, il progetto firmato Quasar intende proporre una nuova sintesi tra uomo e natura, una sorta di riconciliazione, di riscatto a certi deliri di onnipotenza dell’uomo sull’ambiente. Così le linee, dell’isola da una parte, della Casa dall’altra, si mescolano tra loro adattandosi le une alle altre – come si vede dagli stessi progetti – quasi andassero a formare una linea unica, continua, che dalla natura, attraverso sentieri, scale, terrazzamenti,gradoni, orti, giardini, cisterne, vasche, muri frangivento, conduce all’interno di quella che può essere definita l’abitazione vera e propria.

Ma il mescolarsi fino a fondersi delle linee, quelle naturali e quelle artificiali, rende difficile il discernimento dei confini. Dove finisce l’isola? Dove inizia la casa? Ma non v’è risposta a queste domande se non che è l’isola stessa, per intero, mista di natura e artificio perfettamente compatibili l’uno all’altro, la ”Casa dell’Uomo”. Armonica perché vive in armonia con l’isola che la ospita allo stesso modo in cui l’uomo, ed ecco il giovane messaggio di speranza per le generazioni presenti e future, vivrà in armonia con la natura e l’ambiente che lo circonda.

Info: istitutoquasar.com

 

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