Stefan Sagmeister a Roma

Roma

Stefan Sagmeister, il grande artista graphic designer la cui celebrità ha toccato i confini del pianeta, torna a Roma. Torna dopo esserci stato l’anno scorso in occasione di una mostra a Villa Massimo. Questa volta l’intuizione è stata della Rome university of Fine Arts (RUFA), l’Accademia che quest’anno si è contraddistinta per la sua vitalità creativa a livello internazionale. Sono stati proprio loro a coinvolgere Sagmeister come ”arbitro” d’onore del RUFA Contest 2015, il concorso interno di arti visive rivolto agli studenti, chiamandolo a decretare il vincitore della prima edizione.
Il 26 giugno l’artista sarà nella capitale per una full immersion romana che lo vedrà prima impegnato in Accademia per un incontro con i giovani talenti, e poi protagonista di un grande show dal titolo Road to creativity, in programma al teatro Olimpico dalle 17 (per info e prenotazioni event.unirufa.it). Un grande evento gratuito per presentare al pubblico la sua filosofia, le sue intuizioni, i suoi aneddoti, la sua visione della realtà, ma soprattutto i suoi linguaggi. Tutti ingredienti che sono alla base delle sue campagne pubblicitarie, così dirompenti da averlo consacrato uno dei più significativi guru contemporanei della comunicazione visiva.

Non è casuale che la RUFA, uno dei poli di formazione artistica più dinamici a livello europeo, abbia scelto Sagmeister come testimonial di spicco del primo capitolo di questa rassegna artistica, il RUFA contest, che d’ora in avanti porterà a Roma ogni anno un protagonista della scena contemporanea internazionale. L’Accademia si contraddistingue, infatti, per la sua disinvoltura nella sperimentazione delle innovazioni applicate a tutte le discipline artistiche. Sagmeister non sarebbe diventato così celebre se nella sua storia non avesse fatto altrettanto.

Austriaco, classe 1961, ha iniziato la sua carriera come articolista, per poi virare sulla forma di comunicazione più diretta ed espressiva, la grafica, decisamente più congeniale al suo spirito e alla sua fantasia. Negli anni ha viaggiato il mondo, formandosi nei più autorevoli studi di graphic design, dall’agenzia Leo Burnet di Hong Kong a Tibor Kalman di New York. Fino a mettersi in proprio. Nel 1992 apre la Sagmeister Inc. e comincia a lavorare per il mondo discografico. Ha progettato l’immagine di copertina per album entrati nella storia della musica, primo tra tutti Set the Twilight Reeling di Lou Reed (1996), fotografato con colori freddi e pelle azzurra e con la faccia coperta di scritte, ma anche Mountains of madness, di H.P Zinker (1995), e ha collaborato per la creatività di artisti come David Byrne e i Rolling Stones, fino a vincere, nel 2005, il Grammy Award (categoria: Best Boxed or Special Limited Edition Package) per la copertina di una raccolta dei Talking Heads.

Molte delle sue creazioni sono entrate nei manuali: i manifesti per l’Istituto americano di tutela delle arti grafiche, tra cui Fresh Dialogue, con le due lingue in erezione l’una al cospetto all’altra, che generò molte polemiche nel 1996, o le scritte sulla pelle fatte con un coltello, che nel 1999 lo hanno battezzato uno dei principali interpreti dell’estetica punk. La sua dialettica, sempre dissacratrice e ironica, ha sempre generato dibattito, non solo per la forma, ma anche per i contenuti e il messaggio. Sagmeister riesce sempre a toccare il cuore del ”problema” riuscendo così a interagire col pubblico in modo diretto e profondo, regalando emozioni. Motivo per cui negli ultimi anni anche i suoi show in giro per il mondo sono diventati un cult. Spettacoli in cui l’artista mostra i suoi lavori, li spiega, li interpreta, ne racconta i particolari, innescando riflessioni coinvolgenti ed esilaranti. Una vera e propria performance artistica, dal grande fascino estetico, che ha scaturito anche l’idea di un vero e proprio format, The Happy Show, che l’artista porta in molte città con l’obiettivo di ”regalare la felicità attraverso esperienze visuali”.

Il 26 giugno il pubblico italiano può conoscere di persona questo eclettico personaggio. L’appuntamento è alle 17 al teatro Olimpico. L’evento è gratuito ma occorre prenotarsi.
Per info e prenotazioni event.unirufa.it

 

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