Sabbagh, il backstage della masterclass

È giovanissimo il vincitore della prima edizione di Photography masterclass del Maxxi con Mustafa Sabbagh. Si chiama Leonardo Veloce, classe 1994 e si è appena diplomato alla John Kaverdash School di Milano. Selezionato per merito insieme ad altri 11 studenti delle accademie di tutta italia, ha avuto l’opportunità di svolgere due giornate di masterclass con l’artista italo-palestinese. Un momento di approfondimento per i giovani creativi nell’ambito dell’ideazione immagine (planning, styling e art direction), allestimento set fotografico, shooting e tecnica di scatto, predisposizione set luci, elaborazione raw, composizione e fotoritocco in Photoshop e rifinitura immagine. Tutti i partecipanti, a termine corso, hanno ricevuto un attestato di partecipazione ma, alla fine della masterclass è stata anche valutata l’opera migliore realizzata nell’ambito del corso da una giuria composta dallo stesso Sabbagh, Anna Mattirolo (Direttore MAXXI arte), Maria Luisa Frisa (Direttore del corso di laurea in design della moda, Università IUAV di Venezia), Alessio Rosati (Responsabile MAXXI BASE) e Giulia Pedace (Ufficio iconografico archivi e documentazione MAXXI B.A.S.E.). A lui sarà dedicato un focus su I-D.Magazine, nonché soltanto per la giornata del 9 aprile una speciale proiezione della sua opera nell’area del foyer Guido Reni. Qui sotto un video del backstage, girato da Giovanni Pietro Stella, che documenta il lavoro dei ragazzi e mostra alcune scene a cui si sono ispirati per i loro dittici, tra cui quello di Leonardo Veloce, selezionato dalla giuria con la seguente motivazione: “Nell’opera di Veloce c’è armonia compositiva data da linee in equilibrio, pulizia cromatica, dettagli raffinati nel loro racconto di realtà: un muro usurato, il segno di un indumento che costringe, comunemente considerati imperfezioni ma, proprio per questo perfetti; c’è una composizione che si ispira all’arte ottocentesca, mandata in cortocircuito spazio temporale servendosi del topos classico dell’allegoria, traslato nel contemporaneo. Una Naiade che ha appena slacciato il reggiseno, un tubo di gomma al posto della brocca. L’occhio altrui è opinione ma la capacità di ricerca non lo è mai, è inattaccabile e per un artista sarà sempre il miglior punto di partenza e per il suo lavoro il più intelligente dei punti di forza”. «Sono molto contento di questa vittoria. Non è stata una vera e propria lezione tradizionale, ma un momento di arricchimento accanto a un artista di grande spessore culturale che ci ha guidati, lasciandoci liberi di esprimere il nostro stile e le nostre idee».

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