Mette in mostra una stampa di Ikea e i critici la scambiano per un capolavoro

Arnhem

Una bufala che è riuscita a bluffare tutti, critici e non. Al museo di Arnhem, in Olanda, un ragazzo posiziona su un cavalletto un dipinto di un certo Ikea Andrews e il pubblico va in visibilio. C’è chi grida al capolavoro simbolista, chi dice di essere rimasto commosso dall’espressivo caos mentale e chi ne rintraccia analogie con l’arte primitiva africana. I visitatori iniziano a ipotizzare che possa valere cifre assurde, dai 200mila euro ai 2,5 milioni ma nessuno ha capito che si tratta di una colossale presa per i fondelli. Quel dipinto per cui sarebbero disposti a pagare milioni, probabilmente in molti già lo possiedono e si può acquistare per pochi euro da Ikea. È proprio quel ragazzo che ha portato lì il quadro che mette tutti di fronte alla figuraccia: «It’s from Ikea», afferma, e il pubblico si divide tra incredulità e risate. La storia finisce qui, ma in realtà questo episodio conferma ancora una volta la poca attendibilità di chi fa girare il mondo dell’arte contemporanea che, in alcuni casi, non possiede neanche le competenze per distinguere una banalissima stampa da un olio su tela. Il gioco è stato messo in scena dal network televisivo LifeHunters, incaricato di smascherare la realtà del contemporaneo. Ma allora, se non ci possiamo fidare neanche del giudizio dei critici, come facciamo a distinguere un vero artista da un impostore?