Le ragazze di Parigi sono nude

Come sono le ragazze di Parigi senza il bistrot e l’abbigliamento sofisticato, senza il fascino del French Touch e l’aura bohémien quando siedono al Cafè? La giovane fotografa di Riga Natasha Gundermane ha iniziato nel 2012 a realizzare nudi delle donne parigine per comprenderne la personalità ed esplorare la differenza dei loro atteggiamenti in pubblico e in privato con Mademoiselles, un progetto alla ricerca della poesia in un mondo troppo cinico e pragmatico.

Natasha, chi sono le Mademoiselles?

«Le Mademoiselles non hanno vestiti per coprirsi perchè sono vestite di anima, nude e vulnerabili. Appena arrivata, le parigine mi sembravano molto distanti ed essere straniera a Parigi mi faceva sentire lontana dalle persone, così ho iniziato a scattare ritratti di amiche ma anche di persone sconosciute nelle loro case, entrando nella loro intimità per studiarle meglio. Spogliare le persone davanti alla macchina fotografica mi restituisce l’immagine della loro vera natura».

Ho letto che trai grande ispirazione dalla letteratura, come mai?

«Ho imparato a leggere all’età di 4 anni e non ho mai più smesso di farlo. La letteratura è il leitmotiv della mia vita, nutre la mia mente costantemente, fa di me quello che sono. Le fotografie sono come semi che nascono dalla mia anima».

La fotografia ti ha cambiato la vita, dove hai imparato?

«Non ho mai studiato realmente da fotografa, eccetto la parte tecnica (che per certi versi, rifiuto). Ho studiato la fotografia dal punto di vista teorico nel corso di arte quando ero all’università. Mentre studiavo, aumentava la mia passione. Poi un giorno mi capitò la macchina fotografica tra le mani, ed ero pronta».

Hai già esposto le tue fotografie?

«Sì, in gallerie e musei di Parigi, New York, Amsterdam e Milano».

Mademoiselles non è il tuo unico lavoro di nudo: è questo il tuo linguaggio?

«Sì, il nudo è il soggetto che preferisco nella fotografia e probabilmente è anche quello che so fotografare meglio. Ho sempre pensato che il linguaggio dell’epidermide fosse il più espressivo di tutti».

Da chi trai ispirazione, tra artisti e fotografi?

«Ho il mio modo di fotografare. Ma il talento, la profondità e il coraggio lasciano sempre un segno nella mia mente. Mi piacciono gli artisti contemporanei ma anche i maestri come Vermeer».