Macro, la direttrice è Pirani

Roma

Federica Pirani è il nuovo direttore del Macro. Il polo museale moderno e contemporaneo di Roma creato dall’assessorato capitolino alla Cultura e risultato dall’accorpamento della Galleria d’arte moderna di Roma, del museo di Roma di Trastevere, palazzo Braschi e, appunto, il Macro, ha finalmente una nuova guida. Lo ha anticipato l’Adnkronos non appena appresa la notizia dall’assessorato alla Cultura capitolino. La Pirani è stata selezionata da una commissione composta dai professori universitari Eugenio La Rocca, Silvia Ginzburg e Claudio Zambianchi. Il bando per titoli, promosso dall’assessorato, era rivolto a specialisti dell’arte moderna e contemporanea con competenze di gestione museale. Hanno risposto trenta candidati. Sulla base della valutazione dei loro titoli la commissione ha invitato a colloquio, come previsto dal bando, nove di loro. A conclusione degli incontri la commissione si è espressa all’unanimità indicando come prima classificata Federica Pirani che sino a oggi ha ricoperto nella sovrintendenza capitolina l’incarico di coordinatrice del servizio programmazione delle mostre e delle manifestazioni culturali. «Grazie allo strumento del bando – ha commentato l’assessore alla Cultura Giovanna Marinelli – abbiamo favorito la partecipazione ampia e articolata di esperti e professionisti del settore. Siamo convinti che un polo museale del moderno e contemporaneo sia una novità importante e una ricchezza per la città, rilanciando e dando nuove idee alle nostre belle e grandi strutture che abbiamo raccolto. Siamo molto soddisfatti dell’impegno profuso dalla commissione e dall’esito dei lavori. Federica Pirani ha mostrato di avere idee, competenze ed esperienza per dirigere questa nuova area ed affrontare una sfida per tutti noi alta ed appassionante. Non mi resta che farle i migliori auguri: inizieremo subito a lavorare insieme».

Pirani era un nome già noto alle cronache relative alla cultura romana. Di lei si era parlato come possibile sostituto dell’ex assessore alla Cultura Flavia Barca. Il comune di Roma, quindi, sceglie una via interna. Un profilo locale per un museo che, a quanto pare, avrà come obiettivo principale quello di non recidere il suo cordone ombelicale con la città di Roma, come caldeggiato da molti stakeholders dell’art system capitolino.

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