Bellantoni#TalentPrize2014

Sette anni a scandagliare le cavità inesplorate del contemporaneo. Per cercare un’alternativa. Senza seguire una strada retta, abbiamo percorso deviazioni il più delle volte fortunate. Anche quest’anno, come i sei precedenti, il Talent prize segue questo percorso. Quindici artisti: un vincitore, nove finalisti, cinque premi speciali e l’Atelier Wicar i protagonisti della mostra che dal 14 al 29 novembre è ospitata alla Casa dell’Architettura e ai quali abbiamo interamente dedicato il nostro prossimo numero. Ve li presentiamo brevemente, uno al giorno, in modo che anche voi possiate giudicare ciò che abbiamo trovato nelle nostre deviazioni. Perché si sa, non c’è retta via senza un’alternativa.

Hala Yella addio/adios, che si inserisce in una serie di progetti sulla relazione tra identità e spazio, è il risultato di un dispositivo di volontà che ha reso tutto possibile. Tre intensi mesi di residenza e di ricerca nella regione antartica di Capo Horn, hanno permesso a Elena Bellantoni di farsi attraversare dall’esperienza dell’incontro con l’alterità. L’altro è l’abuela Cristina Calderon, dichiarata patrimonio umanitario dell’Unesco e ultima donna della stirpe Yaghan. L’installazione documenta l’apparente difficoltà di creare un dialogo con l’alterità e la volontà di scovare attraverso l’ascolto e l’immedesimazione quel filo rosso tra due luoghi, due persone e due culture diverse. È un percorso, nel senso decerteauiano del termine, che segue propri itinerari e invita alla creazione di una propria mappa instabile. Nelle mappe della Patagonia cilena non c’è traccia della donna eppure quel territorio è lei: lei lo ha abitato e osservato e il territorio ha osservato e abitato lei. Da qui la necessità di una mappa emotiva dei luoghi. Il rapporto con l’altro diventa serbatoio che accoglie e lascia essere. La posizione dell’artista, accanto e prossima all’abuela crea un rapporto di parità, una non volontà nella definizione dell’altro. La parola è filtrata dalle immagini, in un difficile atto di traduzione che sfiora il paradosso tra l’impossibile e la necessità che diventi possibile. (Testo delle curatrici della mostra Alexandra Russi e Arianna Ioli)

Per tutti gli artisti del Talent Prize 2014

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