La Street art di M-City

roma

Nato nel 1978 in Polonia nella città di Gdynia, Mariusz Waras, meglio conosciuto come M-City, è uno degli street artist più noti nel panorama internazionale. Laureato al dipartimento di grafica dell’università di Danzica, è attualmente assistente alla cattedra di pittura. Le peculiarità stilistiche di M-City possiedono una duplice matrice: la prima fonte d’ispirazione risiede nei suoi ricordi d’infanzia. Nella Polonia del blocco comunista, Waras è cresciuto con l’immagine del grande cantiere navale di Elektrocieptownia, dove il padre lavorava. La seconda fonte espressiva che domina i suoi lavori è rappresentata dalla grafica dei videogiochi, da quella sintesi delle forme tipica dei processori digitali.

La produzione di M-City è caratterizzata dall’utilizzo degli stencil, le sue opere, che si tratti di murales o di dipinti, racchiudono un immaginario dedito alla narrazione di tessuti urbani dalla forte impronta industriale. La galleria Varsi, sotto la curatela di Marta Gargiulo, dedica ai dipinti di M-City un interessante progetto espositivo intitolato Beautiful Crash, dove l’artista presenta al pubblico un nucleo di lavori ispirati alle tematiche riconducibili a quei scenari urbani cari all’estetica realista promulgata da Waras. La ricerca visiva dell’artista contempla l’ibridazione di fonti architettoniche contaminate dalla presenza di modalità grafiche di espressione.

”Lo sviluppo del capitalismo industriale, contrariamente a una visione naturale troppo diffusa, non provoca il rafforzamento della città ma la sua scomparsa quasi totale in quanto sistema istituzionale e sociale relativamente autonomo, organizzato attorno a obiettivi specifici. Infatti, la costituzione della mercanzia in quanto meccanismo di base del sistema economico, la divisione tecnica e sociale del lavoro, la diversificazione degli interessi economici e sociali su uno spazio più vasto, l’omogeneizzazione del sistema industriale causano il nascere della coincidenza di una forma spaziale, la città, con la sfera del dominio sociale di una classe ben determinata, la borghesia. La diffusione urbana equivale giustamente alla perdita del particolarismo ecologico e culturale della città”. Le parole del sociologo spagnolo Manuel Castells sembrano descrivere in modo calzante le dinamiche rappresentative che investono l’opera di M-City. La città vissuta come macchina si rivela nei suoi ingranaggi, nella sua incessante smania capitalista di produzione e consumo dove ogni elemento personale viene immancabilmente sovrastato. La pittura di M-City è il riflesso di una cultura fiduciosa nel progresso ma che ha subito i danni di uno sviluppo senza remore, di scelte politiche che hanno subissato l’individuo a favore di una fede intramontabile nei confronti della società dei consumi.

Fino al 19 ottobre
galleria Varsi, via di San Salvatore in Campo 51, Roma
Iinfo www.galleriavarsi.it

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