Polly Penrose, A work of body

Ci deve essere una qualche stretta connessione fra la fotografia, l’autoritratto e le donne. La storia della disciplina è segnata da fotografe che hanno deciso di girare l’obiettivo verso il loro stesso viso, il loro corpo, dove Francesca Woodman, Cindy Sherman e Vivian Maier non ne sono che gli esempi più famosi. Nello stesso filone dobbiamo inserire anche il lavoro di Polly Penrose, A work of body, dove la fotografa per sette anni ha immortalato il suo corpo nudo nello schermo digitale. Lo scopo delle fotografie raccolte è costruire un diario senza parole ma che esprima lo scorrere del tempo e il cambiare dei sentimenti attraverso il corpo. Durante i sette anni Penrose è rimasta incinta due volte, il colore dei capelli è cambiato come anche il suo corpo e ogni posa è l’immagine del suo umore del momentaneo. Sotto una selezione del lavoro e qui il suo sito.