Crack!, il bunker del fumetto

roma

Se vi piacciono i fumetti, ma siete stufi del ”solito” Batman e pensate che dopo tutto il palcoscenico di quest’arte, così spesso presa sottogamba, sia molto più vasto e variegato di quanto normalmente si pensi, siete sulla giusta linea di pensiero con Crack!, il festival italiano del fumetto che nel tempo si è confermato il network per eccellenza di autori e artisti indipendenti del vecchio continente. Iniziato giovedì, oggi è l’ultima giornata per farsi un giro in questa divertente e stimolante rassegna. Una prima conferma della sua importanza è data dal fatto che il festival quest’anno è arrivato alla decima edizione, cosa tutt’altro che residuale, dal momento che si tratta della manifestazione italiana autoprodotta più longeva attualmente in circolazione. La sua originalità la si può individuare già dal luogo in cui si tiene, il Forte prenestino, uno dei quindici forti di Roma fatti edificare da decreto reale tra il 1877 e il 1883 al fine di difendere la capitale del Regno d’Italia. Caduto in disuso, il Forte viene acquisito dal comune di Roma negli anni Settanta, ma solo per essere lasciato nuovamente in stato di abbandono. La svolta c’è stata il primo maggio del 1986, in occasione di una ”festa del non lavoro”, il forte viene occupato e reso centro sociale; nasce così il CSOA Forte prenestino, che rende la struttura fruibile alla cittadinanza del quartiere attraverso diverse iniziative, tra cui proprio il festival Crack!, che ha permesso al centro sociale di continuare le proprie iniziative per oltre vent’anni.

Nei pressi del Forte l’atmosfera è quasi surreale, con artisti che si portano dietro libri, cavalletti e grosse tavole di compensato da riempire di opere, che poi vengono disposte nelle celle interne dell’edificio, che formano un vero e proprio labirinto, fino a creare un ambiente traboccante di disegni, scritte dipinti, quadretti e serigrafie che suggeriscono un impatto molto forte agli occhi di chi è abituato a osservare e apprezzare l’arte attraverso canali più canonici e ordinati.
Stando strettamente a contatto durante tutta mostra, gli artisti hanno la possibilità di conoscersi tra di loro e formare collaborazioni per un progetto futuro. Proprio lo scambio di punti di vista artistici e culturali è uno degli obiettivi principali di Crack, perseguito con costanza dagli organizzatori, che hanno visto svilupparsi negli anni amicizie e sinergie tra artisti. Per quanto riguarda gli autori delle opere, sia gli italiani che gli internazionali, sono quasi tutti presenti sin dalle prime edizioni della mostra e hanno maturato un ottimo rapporto di collaborazione tra loro, organizzando anche dei workshop per poter far vedere a chi partecipa alla mostra come si svolge il proprio lavoro, magari auspicando che il passaparola testimoni il loro talento.

Gli artisti, così come i loro editori, puntano molto sulla stampa del prodotto, preferendo concentrarsi su un pubblico di nicchia ma di qualità piuttosto che scendere a compromessi in favore di una maggiore popolarità commerciale. Seguendo questa linea di pensiero, lasciano il web alla sola pubblicizzazione del prodotto o magari a qualche progetto secondario, per quanto raro. Nel nostro paese infatti sono ancora pochi gli artisti che si impegnano su un progetto pubblicato sul web. Zerocalcare, Mammaiuto e Janus sono alcuni esempi. Nonostante il pubblico della mostra sia negli anni quasi omogeneo, formato da collezionisti o da chi vuole sostenere il progetto di collaborazione e scambio tra artisti di tutto il mondo, si invita a partecipare a questa travolgente esperienza. Oggi è l’ultimo giorno. La mostra è aperta a partire dalle 17.

Info: www.crack.forteprenestino.net

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