Cucchi vs Le Brun

Baratto, doppia personale in corso alla galleria Bonomo, unisce due fra i più interessanti artisti del panorama contemporaneo: Enzo Cucchi e Christopher Le Brun. Sia Cucchi che Le Brun sono pittori e scultori, il secondo approda alla scultura nel ’96, il primo è esponente della Transavanguardia teorizzata da Achille Bonito Oliva; entrambi sono nati nello stesso periodo storico: Cucchi nel ’49 e Le Brun nel ’51. Pitture e sculture si intrecciano in un percorso espositivo che sottolinea similitudini e differenze fra i due protagonisti. Entrambi sono attratti dalla classicità: in Cucchi ciò si manifesta attraverso l’uso dell’affresco e il riferimento a un immaginario che si esprime in forme riconoscibili, ma reinventate dalla fantasia, mentre in Le Brun si manifesta attraverso una lacerazione dell’immagine, un’immagine consueta e riconducibile alla storia dell’arte.

Le Brun presenta sculture in bronzo in cui sono protagonisti templi che, se guardati girandogli attorno, rivelano continue scoperte, epifanie, dovute alla mancanza improvvisa e circoscritta della materia, a creare delle vere e proprie assenze e quasi a narrare una storia all’interno del monumento; e presenta due dipinti che si sviluppano partendo dall’astrazione. Cucchi espone affreschi prevalentemente monocromi in cui si possono godere piccole presenze iconiche ispirate alla mitologia; i monocromi, dalla forte luminosità, creano una vibrazione cromatica comunicativa cui fa da contraltare il colore delle immagini, piccole e disposte all’interno del quadro con un’armonia altera. Le differenze? Il linguaggio scultoreo di Le Brun a confronto con il linguaggio pittorico di Cucchi; e anche nel confronto fra le opere pittoriche dei due artisti, Cucchi procede con una pulizia cromatica, mentre Le Brun lavora per sovrapposizioni cromatiche.

Infine la ricerca del simbolo è una peculiarità che si ritrova nelle opere di entrambi gli artisti. La mostra è a cura di Moon Rainbow Editions che presenta la propria attività a Roma in occasione di questa esposizione e con la mostra alla Casa delle Letterature, dal 26 maggio al 30 giugno, dal titolo Lo sguardo, la voce, a cura di Marida Gaeta, dove sono esposti quattro libri d’artista in cui Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Rosemarie Trockel e Christopher Le Brun traggono ispirazione da testi poetici per le loro opere.

Fino 10 settembre; Valentina Bonomo Roma, via del Portico D’Ottavia 13; info: www.galleriabonomo.com

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