Riapre al pubblico il mausoleo di Romolo sull’Appia Antica

Roma

Dopo oltre venti anni apre al pubblico all’interno del Circo di Massenzio, sulla via Appia Antica, il mausoleo di Romolo, dedicato al giovane figlio dell’imperatore Massenzio morto prematuramente. Ad inaugurarlo questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino e il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce. La visita dell’imponente villa imperiale attribuita all’imperatore Massenzio (306-312 d.C.) si arricchisce con l’apertura al pubblico del monumento dinastico, che potrà essere visitato da cittadini e turisti senza prenotazione. ll mausoleo fa parte dei tre edifici che compongono la villa: il mausoleo dinastico appunto; il circo, che è il monumento più conosciuto dell’intero complesso di Massenzio (lungo 513 metri e largo 92) e i resti del palazzo imperiale. Il costo complessivo del restauro, realizzato con la supervisione tecnico scientifica della Sovrintendenza sapitolina, è costato circa 873.000 euro.

Il mausoleo, un edificio a pianta circolare circondato da un imponente quadriportico che si apre direttamente sulla via Appia antica, era destinato alla sepoltura dei membri della famiglia imperiale, e quasi certamente ospitò le spoglie di Romolo, prematuramente scomparso (309 d.C.). La costruzione si sarebbe dovuta sviluppare su due livelli: uno inferiore e seminterrato, destinato a cripta funeraria, e un piano superiore che però non fu mai edificato. La cripta, priva di decorazioni, ha una pianta circolare con un grosso pilastro centrale e un corridoio anulare nei quali si aprivano le nicchie per la deposizione dei sarcofagi mentre l’accesso originario, murato nei secoli passati e riaperto dalla Sovrintendenza nei recenti lavori di restauro, è posto sul prospetto opposto alla via Appia Antica. Dal corridoio anulare è possibile entrare in un ampio vestibolo quadrangolare, che probabilmente serviva a raggiungere il piano superiore. Nel XVIII secolo fu costruito a ridosso del mausoleo un casale che originariamente è stato utilizzato per lo sfruttamento agricolo del territorio ma che in seguito fu trasformato in palazzina padronale dalla famiglia Torlonia.