Anna Ramasco, Due segnanti

Anna Ramasco ha frequentato il liceo scientifico di Milano, si è formata all’accademia di Belle arti di Brera e ha conseguito due master in arte contemporanea, commenta: «Tutti questi passaggi credo abbiano contribuito in modo importante alla mia figura professionale». Utilizza la calligrafia, il disegno, il suono, la scultura, la performance, il video, ma tutto ha principio nel disegno, come ci dice: «Scelgo ogni volta lo strumento più adeguato a esprimere un pensiero, un concetto, un’emozione, per arrivare alla sintesi o all’esplosione, ciò che è un’opera d’arte. Alla base di tutto ci sono una fervida immaginazione e il disegno». Punto cruciale della sua ricerca è l’assenza della parola che si manifesta come leitmotiv ricorrente, Ramasco dichiara: «Direi che l’assenza della parola è un punto chiave del mio lavoro. Fin da piccolissima ho sempre avuto difficoltà a relazionarmi con gli altri attraverso questo mezzo. Per questo sono sempre ricorsa al disegno, inizialmente anche molto alla pittura. Credo che questa trasposizione sia palesata in modo evidente nel lavoro delle lettere e nelle performance in lingua dei segni, una lingua che prende corpo attraverso le immagini». Da un anno collabora con l’Ente nazionale Sordi di Venezia all’interno del quale ha incontrato persone dalla forte umanità che è riuscita a coinvolgere nei suoi progetti, racconta: «Mi sono presentata a loro dal niente con un sogno nella testa e un paio di occhiali da sole. Il presidente Vincenzo Usai e un vivace gruppetto mi hanno accolta scherzando parecchio e chiedendomi subito di togliere gli occhiali : ”noi capiamo le persone attraverso gli occhi” Io però sono miope e in realtà erano anche occhiali da vista. Per il resto è stato un continuo scambio di disegni, di mail e di bei momenti passati insieme dal vivo, ad esempio una cena che hanno organizzato quest’autunno. Come sorpresa avevano fatto fare una torta dal pasticcere con sopra un mio disegno riprodotto col cioccolato. Tutto lo staff dell’Ens di Venezia collabora attivamente alla realizzazione delle mie performance, sono un team molto affidabile e preziosissimo».

Il lavoro con i sordi ha origini lontane, nel 1995 Ramasco pensa a una grande performance itinerante per tutta la Spagna, dal titolo Viaje pasando por Tarifa con trasporte deviento- a través del limite, poi quando anni dopo viene a contatto con queste persone si sono concretizzati nella sua mente altri lavori, ricorda: «Quando molti anni dopo il 1995 mi sono realmente avvicinata ai sordi con un progetto più contenuto è cambiato tutto. Sono diventati per me persone reali, con sentimenti, pensieri, idee, sensibilità, esigenze e mi sono avvicinata alla loro splendida LIS, la lingua dei segni, ancora poco riconosciuta in Italia. Sono anche diventati semplicemente sordi, la maggior parte dei sordi non sono muti. Per me è anche molto bello vedere quanta energia mettono per partecipare alle mie performance e concretizzarle. Mi fa sperare di star toccando qualcosa che interessa anche a loro».

Per l’evento Scala C.ALL da un progetto di Nicole Voltan e Sandra Hauser tenutosi nel condominio di via Bixio 41 a Roma a marzo 2014 l’artista pensa una performance precisa, Due segnanti, in cui due sordi litigano in vari luoghi dello spazio espositivo. Le litigate erano quattro: una nella zona della cucina, una in una sala con un divano, una vicina ad un computer, l’ultima nell’androne condominiale. Ramasco racconta l’iter progettuale di questa performance: «I due protagonisti, Girolamo di Molfetta e Monica Squizzato, con cui avevo collaborato a stretto contatto per la performance 40 segnanti erano perfetti per questo progetto: energici, coraggiosi e con molto spirito d’iniziativa. Ne sono scaturiti quattro temi di litigio: uno fra padre e figlia, uno fra due amanti, uno fra colleghi di lavoro ed uno fra vicini di casa. Fondamentali per l’opera erano la spontaneità e credibilità». Da questa azione è nato il video Due segnanti in cui appaiono solo due litigate quella nella cucina e quella nel cortile del condominio, Anna ci dice: «ho scelto i litigi fra padre e figlia e fra vicini di casa in campagna, sul confine fra i loro terreni. Il primo è molto privato, la telecamera è fissa ed è proposto quasi integralmente. Il secondo è contaminato dalla forte ingerenza del pubblico ed è molto tagliato, ripreso da punti di vista differenti, montato con un ritmo sempre più incalzante, fino alla scena finale del mitra con il conseguente applauso del pubblico. Mi piaceva il contrasto netto fra queste due parti». Il video Due segnanti è stato esposto a Londra nella mostra Stop the war nella Indria and samia gallery Le riprese sono di Matteo Guazzone. Il montaggio è una collaborazione fra l’artista e Mariangela Romanò, professionista di Roma che ha lavorato a lungo con Studio Azzurro. Il 10 maggio si è tenuta la performance di Anna Ramasco 50 segnanti a Palazzo Grassi a Venezia.

Info: www.annaramasco.com

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