Approvato l’Art bonus in cdm, ecco gli incentivi per chi investe in arte

Roma

L’Art bonus è stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri riunitosi nel pomeriggio a palazzo Chigi. Una buona notizia che conforta tutti gli investitori nel settore dell’arte, soprattutto i grandi committenti. È terminato così il primo iter di approvazione del decreto, che esattamente una settimana fa era slittato nella scorsa seduta del Cdm. Cosa prevede? Il provvedimento introduce un sistema di incentivi del 65% per chi fa opere di mecenatismo, detraibili in 3 anni. L’annuncio è stato dato direttamente dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, al termine del Cdm. «Si tratta di una norma che rivoluziona il rapporto tra pubblico e privato», ha detto il ministro. «Uno strumento – ha aggiunto – che ha funzionato molto bene. Oggi il sistema di incentivi fiscali per i privati che donano al pubblico il recupero o il restauro di un bene o di un’opera d’arte prevede detrazioni insignificanti».
Con la norma approvata oggi invece l’Italia si pone a fianco di paesi come la Francia, ai primi posti per il mecenatismo per un’integrazione senza tabu tardo-ideologici.

LE REAZIONI
«Il nuovo decreto cultura presentato oggi dal ministro Franceschini e dal governo è un atto importante e concreto per ridare ossigeno al settore della cultura in grande affanno e cercare di dare risposte a problemi ormai sul tappeto da troppo tempo». Federculture ha accolto positivamente l’introduzione del nuovo pacchetto normativo. Il presidente Roberto Grossi, in una nota, ha espresso la sua approvazione per le nuove misure: «Come Federculture esprimiamo grande soddisfazione poiché le norme approvate dal Consiglio dei ministri contengono alcune delle proposte che l’associazione delle imprese culturali sostiene da anni. In particolare – sottolinea Grossi – le misure per favorire il mecenatismo culturale rappresentano un decisivo passo avanti sulla strada della collaborazione pubblico-privato e una forma sostanziale di incentivazione dei finanziamenti privati alla cultura».
All’ok di Federculture ha fatto eco quello della fondazione Maxxi, per bocca del suo presidente Giovanna Melandri: «Bravo Dario Franceschini e bravo Matteo Renzi. Era un segno atteso da anni. Molto bene l’Art bonus. Per una istituzione come il Maxxi che ha già raccolto la sfida di un modello di gestione misto pubblico-privato, è una grande notizia. Sono certa che sarà interesse di tutti ridare ossigeno e spinta a nuovi modelli di collaborazione e di rilancio della cultura italiana».

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