Inaugura il 16 maggio, il nuovo allestimento museale di RavennAntica dal titolo Il genio delle acque. Il titolo prende spunto dal più importante reperto che vi è esposto: la raffigurazione di un uomo con la barba, simbolo di una divinità fluviale, portato alla luce durante l’ultimo ritrovamento archeologico avvenuto proprio a Ravenna, in piazza Anita Garibaldi, nell’estate del 2011, durante la realizzazione, da parte di Hera, dell’isola ecologica interrata. I reperti ritrovati appartengono tutti a una residenza di epoca imperiale romana, con pavimenti a mosaico in bianco e nero, a motivi geometrici, in particolare da quattro ambienti che si aprivano intorno a un’area cortilizia, pavimentata in mosaico bianco, al centro della quale si trovava anche un pozzo per attingere l’acqua di falda. L’uomo con la barba o il genio delle acque, come è stato ribattezzato, è l’unico mosaico con motivi figurativi. Dopo quasi due millenni e dopo essere passati dalle mani degli operatori del laboratorio di restauro della fondazione RavennAntica, presso il museo di Classe, i preziosi mosaici ritornano a vivere in un originale allestimento a Tamo, nel complesso di San Nicolò a Ravenna, dove accanto al Genio delle acque trovano posto altri importanti lacerti, parte dell’area cortilizia con il pozzo e anche una suggestiva porzione della struttura muraria di epoca tardo-antica. Giovedì 15 maggio anche una presentazione d’eccezione a cura di Vittorio Sgarbi.