Un poster per ricordare la storia della macchina da scrivere

Londra

La notizia non è nuova ma vale la pena ricordarla. Poco più di un anno fa l’ultimo marchio che produceva macchine da scrivere, Godrej & Boyce, ha chiuso i battenti in India e con lui si è detto addìo alla produzione di un artificio che ha cambiato il nostro modo di rapportarci alla scrittura e di conseguenza di pensarla e leggerla. Un esempio per tutti è Nietzsche che è passato dal classico carta e penna alla macchina da scrivere perché la cecità avanzava e memorizzare la posizione dei tasti sarebbe stata una buona ancora di salvezza per poter continuare a esprimersi (cosa che poi realmente accadde). Così dalla penna ai tasti lo stile del filosofo è cambiato. A dirlo è lui stesso: «gli strumenti con cui scriviamo influiscono sulla formazione dei nostri pensieri». Dunque si abbandona il silenzio del lento scorrere sulla carta per il ritmico battere sulle lettere di una tastiera. E il sito Pop Chart lab ha creato un poster che raccoglie un po’ la storia della macchina da scrivere in un lavoro (come loro solito) a metà fra un infografica e un poster vero e proprio. Eccolo qui.