Tutti furiosi per la riforma dei beni culturali

Roma

Dopo mesi di discussioni, è pronto il progetto di riforma del ministro Massimo Bray dei Beni culturali ma già il testo suscita discussioni e malcontento. Contro la riforma intervengono i sindacati tra cui, come riportato oggi da Repubblica, la Cgil si dichiara delusa per la scelta centralistica del ministero, che porta ad una riduzione delle Direzioni, suddivise tra quelle generali centrali e quelle regionali. Quello che fa infuriare, ad esempio, è la soppressione della direzione generale dell’archeologia, accorpata alle Belle Arti, ragione per cui è stato proposto un sit-in oggi pomeriggio alle 16:00 davanti al Collegio romano. Altro punto spinoso, l’accorpamento di arte e architettura contemporanea nella direzione generale dello spettacolo dal vivo. A questa notizia si aggiunge l’unificazione di alcune direzioni regionali, la creazione di un Ufficio di pianificazione degli obiettivi  (che si aggiunge all’analogo ruolo del Segretariato, alle dirette dipendenze del ministro) e di un ufficio per la comunicazione, a fronte invece della mancanza di una direzione generale per il paesaggio (che resta alle direzioni regionali).