Sensibilità multimediale

All’inizio degli anni ’70 Mario Schifano ha una crisi nei confronti della pittura, crisi che coincide con un generale ripensamento sulla tradizione pittorica innescato dal successo delle neoavanguardie concettuali. Un sentimento condiviso da buona parte degli artisti contemporanei che cercano di sradicare i confini di ciascuna disciplina per giungere a un fare artistico più globale. Schifano sente proprio questo pensiero ed elabora un mondo completamente nuovo, basato sulle immagini mediali che scorrono ininterrotte sugli schermi televisivi sempre accesi in casa e nel suo studio. Paesaggi TV è inizialmente questo.

La mostra inaugurata da Photology, a Milano, oltre ad essere testimonianza di questa fase creativa, propone alcuni scatti di Claudio Abate, fotografo e amico dell’artista. Con una particolare sensibilità multimediale Schifano coglie immagini di ogni tipo trasmesse dalla televisione, dimostrando un costante interesse per quella cultura che si sviluppa a partire dall’immagine televisiva. Un processo iniziato da subito, con i Monocromi dei primi anni sessanta, dove il bordo spesso arrotondato che delimita il campo dell’immagine ricordava la forma del fotogramma o della diapositiva. Negli anni ’70, il concetto si cristallizza nei Paesaggi TV, che costituiscono la vera novità della sua produzione in questo decennio. Racconta Claudio Abate: “Avevo 16 o 17 anni, in quel periodo seguivo il lavoro di diversi artisti di piazza del Popolo come Tano Festa, Franco Angeli e Mario Schifano. In quel momento storico così ricco di fermento non ci si rendeva conto della portata epocale che questi artisti e movimenti artistico-culturali avrebbero avuto nel tempo. […] Ho collaborato con Schifano per due anni, durante i quali ho fotografato le diverse fasi del suo lavoro, lui spesso assecondava il mio, giocando con pose e location insolite senza mai perdere il suo gusto, sapeva sempre scegliere con attenzione situazioni accoglienti e cariche di forza.”

In mostra la serie di fotografie, realizzate nello studio di Schifano tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, tra le quali saranno presentati anche sei lavori inediti. Scavando nel suo archivio Claudio Abate ha ritrovato questi negativi che raffigurano l’artista nello studio di via passeggiata di Ripetta e ha deciso di stamparli per la prima volta.

 Fino al 4 aprile, Photology, via della Moscova 25, Milano; info: www.photology.com

 

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